Nel primo podcast de il Resto di Bologna, che potete trovare sul nostro sito e su le piattaforme, il sindaco Matteo Lepore svela un’opera importante per la comunità: la nuova biblioteca che cambierà volto al Savena. "Siamo un’amministrazione creativa e impegnata su cose nuove. Vi parlerò dunque di un’iniziativa che vale molto: abbiano bisogno di spazi culturali per i giovani e di maggiori servizi. Creeremo una nuova biblioteca pubblica accanto a quella già esistente ‘Ginzburg’ del quartiere Savena, lungo via Genova, in fondo alla via Emilia", dice il primo cittadino.
Per Lepore si tratta di "una biblioteca innovativa che si affianchi alla Casa della salute che stiamo facendo con i fondi del Pnrr, un investimento importante e nuovo, uno dei venti luoghi della cultura che questa amministrazione sta realizzando non solo in centro e nella zona universitaria, ma in tutti i quartieri". Il sindaco spiega che la nuova biblioteca "darà spazio a lettura, aree studio, ad anziani e alle nuove generazioni. Darà maggiore libertà di movimento ad adolescenti, al mondo dell’infanzia e sarà un luogo di incontro per famiglie, non solo per il prestito librario, ma per tutta la comunità".
In questi anni Bologna è decisamente cambiata: dal turismo alla pandemia fino alla ripresa attuale, le sfide sono molteplici. "Bologna è al giro di boa – spiega Lepore –. Abbiamo vissuto dieci anni intensi, in cui la città ha deciso di aprirsi al turismo. Abbiamo aggiunto questo segmento: senza turismo, non avremmo salvato le Due Torri dopo la crisi finanziaria del 2011. Il turismo ha portato risorse e tanti visitatori esteri e, ora, i bolognesi hanno capito che hanno un patrimonio fantastico. Inoltre la cultura è il primo motivo di visita a Bologna, lo dicono i nostri studi".
Un movimento del genere "porta cose positive e cose critiche. Ma di queste sfide Bologna ha bisogno: innalziamo la qualità dei servizi e riorganizziamoci per essere una città inclusiva, dove il diritto alla casa e la pulizia e il decoro sono affermati. Dobbiamo essere più aperti, più internazionali, inclusivi e capaci di dare servizi a tutti".
Nel podcast il Resto di Bologna chiediamo poi a Lepore di trasformare la sua città in una cartolina, di scegliere un luogo, un’immagine: "Se Bologna fosse una cartolina? Quello che i turisti non vedono spesso è la città vista dai colli, con respiro grandissimo, quasi fino al mare. Bologna non è New York ma i suoi sei quartieri sono tutti diversi come nella Grande Mela. Dunque, la mia cartolina la spedisco da Monte Donato, dove ci ritrovavamo con amici e compagni".