REDAZIONE BOLOGNA

Cronista aggredito, condanne ma con sconto

Ridotti i mesi in Appello per gli imputati accusati delle violenze del 2014 contro Barbetti e i leghisti Salvini, Borgonzoni e Fabbri

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Condannati anche in Appello per le aggressioni del 2014 in via Erbosa, seppur con ’sconto’ sia in termini di mesi (detentivi) che di pene pecuniarie. Quattro antagonisti per le minacce e il ferimento del nostro cronista, Enrico Barbetti, altri sette per aver distrutto l’auto con a bordo il leader della Lega Matteo Salvini, insieme all’oggi senatrice Lucia Borgonzoni e ad Alan Fabbri (sindaco di Ferrara). Era l’8 novembre 2014. "Esprimiamo soddisfazione per una sentenza che, – il commento del professor Tommaso Guerini costituito parte civile per Barbetti – lasciando inalterati i risarcimenti per Enrico e il Resto del Carlino, ha confermato che il giornalista fu vittima di una violenta aggressione, motivata da ragioni ideologiche e posta in essere in spregio alla libertà di stampa".

Si parte il 3 novembre 2014, giorno della visita al campo nomadi di via Erbosa di Lucia Borgonzoni e di Alan Fabbri, all’epoca candidato alla presidenza della Regione. La Borgonzoni venne avvicinata da una donna sinti (poi condannata a un mese) e schiaffeggiata. Cinque giorni dopo a Bologna arrivò Salvini, contestato e aggredito dagli antagonisti che gli sfasciarono l’auto. Qualche ora dopo toccò al cronista del Carlino, Enrico Barbetti, finito nel mirino di un gruppo di anarchici che lo accerchiò, insultò e gli provocò la rottura del gomito sinistro. "Un’aggressione grave e deprecabile", disse in aula il pm Antonella Scandellari. Dose rincarata ieri dal collega Simone Purgato davanti alla quinta sezione penale, con il giudice relatore che poi ha rievocato in aula ogni singola offesa che gli antagonisti rivolsero al giornalista.

Per gli 11 imputati, il procuratore generale aveva chiesto la conferma della prima sentenza per le accuse, a vario titolo, di violenza privata, danneggiamento e lesioni aggravate. Con pene dai 4 mesi fino all’anno e mezzo. Un conto che la Corte ha accolto in parte. Innanzitutto per le botte al giornalista sono stati condannati a due mesi, con le generiche prevalenti, Michela Gatti, Andrea Nasso e Rosanna Erler (6 i mesi in primo grado), mentre 8 i mesi (contro l’anno) a Dora Sprega con le generiche equivalenti. Confermati i risarcimenti a Barbetti, Editoriale Nazionale e Aser. Per quanto riguarda l’aggressione a Salvini, condannati Divine Umoru, Francesco Rosa (1 anno e mezzo), mentre sono state ridotte le pene da 4 a 3 mesi per Alessandro Danè, Loris Narda, Francesco Olivo, Tommaso Palmi e Gabriele Viscido. Dimezzate le provvisionali, da 10 a 5mila euro, per Salvini, Fabbri e Bergonzoni, 1.500 euro invece alla Lega. In primo grado furono assolti per non aver commesso il fatto Domenico Pisciella, Alice Li Vigni, Elena Riva, Diana Sprega e Valentina Guzzonato.

Nicola Bianchi