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La signora rimase invalida dopo l’incidente
Le condanne ai due volontari della Croce Gialla Valsamoggia a risarcire una ex professoressa di 78 anni per averle rotto un braccio mentre la scaricavano dall’ambulanza al rientro da una visita all’ospedale Rizzoli, sono state confermate in appello. La giudice Gilda del Borrello, infatti, nei giorni scorsi ha respinto l’appello presentato dalla difesa dei due imputati e ha confermato la sentenza di primo grado, condannandoli anche al pagamento delle spese di questo secondo grado di giudizio e a rimborsarne la parte civile.
A dicembre 2023, il giudice di pace Vittoria Pesante condannò i due a una multa di 400 euro ciascuno e a risarcire la vittima con una provvisionale (già saldata) di quattromila euro, in solido con il responsabile civile Croce Gialla. Ritenne infatti che gli imputati avessero agito con "imprudenza, negligenza e imperizia", mentre la dinamica dei fatti narrata dalla signora e dai testimoni dell’incidente, cioè suo fratello e il badante, risultava "attendibile" sulla "errata manovra degli imputati".
I fatti. Nel 2020 la professoressa in pensione si affidò al servizio privato della Croce Gialla per farsi portare a casa, on zona Murri, dopo una visita. Al’arrivo, l’incidente: sarebbe scivolata agli operatori che la scaricavano, sbattendo così un braccio contro le sbarre della barella, fratturandoselo. La donna rimase invalida.
Gli imputati, italiani di 24 e 44 anni, sono difesi dall’avvocato Andrea Dozza, il quale nei motivi d’appello ha evidenziato da un lato "l’inaffidabilità" dei testimoni della prof (fratello e badante), ritenuti "parziali e illogici", che avrebbero "smentito il racconto della stessa parte offesa, che riferì di avere sbattuto contro uno stipite", mentre uno degli imputati, il 44enne, avrebbe chiarito come sarebbe stato impossibile trasportare a braccia la signora senza strumenti adeguati; dall’altro, l’eccessiva pretesa risarcitoria verso due volontari non coperti da assicurazione. Punti evidentemente respinti: motivazioni attese in 0 giorni.
La vittima è assistita dall’avvocato Luca Camaggi, che dice: "Confidiamo che questo ulteriore snodo possa sollecitare una conciliazione con Croce Gialla che in città ci risulta operare con primari e rilevanti nosocomi. Non trova spiegazione a oggi il fatto che non abbia mai formulato una proposta risarcitoria per il danno provocato e sorprende che i fatti occorsi non siano coperti da polizza assicurativa".
Federica Orlandi