Bologna, 2 dicembre 2021 - Le terapie intensive tornano a riempirsi: vi raccontiamo cosa succede al Sant'Orsola con una videoinchiesta. Domani sui canali del Carlino troverete il video completo.
Il nostro viaggio è all’interno del padiglione 25 del Policlinico Sant’Orsola di Bologna, dove medici e infermieri lottano in prima linea contro il Covid da quasi due anni. Fra reparti di terapia intensiva e ricoveri ordinari numeri in risalita, ma l’argine messo dagli alti numeri dei vaccinati "rende questa quarta ondata diversa dalle altre", così Andrea Zanoni, direttore della terapia intensiva Covid del Policlinico, dove oggi sui 15 letti disponibili "ne rimane libero uno soltanto, due se consideriamo una paziente che verrà presto dimessa".
Ma con gli effetti dei richiami di terza dose che ancora tardano a decollare e le "continue manifestazioni senza presidi né mascherine che riuniscono migliaia di non vaccinati che preoccupano", spiega Marco Marseglia, coordinatore infermieristico, la pressione inizia a farsi sentire sui ricoveri ordinari, con 80 posti disponibili al Sant’Orsola, tutti occupati. Sia da non vaccinati che da vaccinati della prima ora.
Come Alessandro Pisilli, che mentre la bombola di ossigeno gli impedisce di degenerare ci racconta la sua storia: "Sono vivo grazie al vaccino. Con le mie patologie pregresse se non avessi completato il ciclo, seppure ormai lo scorso maggio, non sarei qui. I no vax? Dico che ognuno può avere la sua idea, ma qui c’è un tema di responsabilità, per la salute di tutti e sociale. Dobbiamo tutti ascoltare i medici e vaccinarci, perché con questo virus non si scherza davvero".