Bologna, 1 marzo 2021 - «È il momento più duro e temiamo, anzi ne siamo ragionevolmente certi, che non abbiamo ancora visto il peggio". Il messaggio che Paolo Bordon trasmette è di grande preoccupazione: con realismo e severità tratteggia le conseguenze dell’impennata del virus – ieri altri 571 nuovi contagi e ancora sette vittime, due donne e cinque uomini – sulle strutture sanitarie. "La situazione negli ospedali è drammatica, la velocità della trasmissione del virus di questi giorni è pazzesca, anomala e molto preoccupante, forse accelerata dalle varianti, e adesso abbiamo 850 ricoverati (sabato erano 800, ndr ), il numero più alto della pandemia. Abbiamo superato il picco di 808 degenti registrato a fine novembre e il nostro obiettivo è di arrivare a mille letti. Sono in aumento anche gli ingressi ai Pronto soccorso. Purtroppo, le belle giornate hanno tratto in inganno la gente, ma con un Rt a 1,35 presto vedremo le conseguenze degli assembramenti, come quello ai Giardini Margherita". Dolenti note anche dal territorio: "Sono 7.500 i malati seguiti a casa, poco più di due settimane fa erano 5.500, e ora abbiamo come media aziendale un’incidenza di 417 casi ogni 100mila abitanti, superata da molti Comuni: era a 350 fino al 21 febbraio. A Bologna siamo a quota 370". Tra i sorvegliati speciali, come si vede nelle tabelle allegate all’ordinanza regionale, i centri di Calderara, Casalecchio, Castello d’Argile, Marzabotto, Minerbio, Sala Bolognese, San Benedetto Val di Sambro, San Lazzaro e Valsamoggia. Per cercare di governare una situazione che rischia di finire fuori controllo, ieri è stata una domenica di lavoro incessante per i vertici della sanità a caccia di letti. L’impatto del Covid scatena la rivoluzione nei reparti: nella prima ondata si presentavano per lo più solo malati infetti, mentre questa volta continua ad arrivare anche chi non è stato colpito dal virus. «Abbiamo passato la giornata a fare riconversioni – ammette il manager –. Per recuperare il maggior numero di letti purtroppo riduciamo la chirurgia programmata del 50% al Bellaria e del 40% al Maggiore. E apriremo 26 posti a Bentivoglio". L’ospedale di largo Nigrisoli subisce pesanti cambiamenti. "In due, massimo tre giorni contiamo di recuperare una quarantina di letti, i primi arrivano dalla riconversione della chirurgia vascolare, e sono 18, ai quali se ne aggiungeranno altri 10 presi dalla Medicina d’urgenza e ulteriori 10 dal terzo piano dove c’è il settore dell’ecografia. E per avere più spazio Covid al Maggiore – prosegue Bordon –, stiamo aprendo al padiglione F del Bellaria una degenza normale con 27 letti ’puliti’ perché ci servono anche quelli, è una ricerca che sta facendo l’internista Roberto Jovine". Non è finita, perché le misure coinvolgeranno anche il personale: "Alcuni medici, infermieri e anestesisti del Bellaria andranno a rinforzare le aree Covid del Maggiore". Adesso l’assalto del virus non risparmia più nemmeno le terapie intensive: nel giro di tre giorni sono passate da 52 a 60 ricoverati e gli ultimi quattro ingressi sono di ieri. "Ci aspettavamo un’accelerazione a metà di questa settimana, invece anche qui assistiamo a un trend in anticipo". Al Maggiore sono già occupati gli 8 letti di semintensiva appena attivati al piano zero. Non danno tregua nemmeno i focolai in ospedale, uno degli ultimi è quello di Loiano. "La struttura deve rimanere ’pulita’ – osserva Bordon – e quindi i pazienti colpiti sono stati trasferiti e ora stiamo cercando di capire come è nato il focolaio". Le grandi manovre coinvolgeranno anche lo Ior. "Il Rizzoli si farà carico di una parte delle urgenze traumatologiche che saranno divis e con il Maggiore – sottolinea –, perché è un’attività che il Sant’Orsola non può più sostenere e, inoltre, il privato ci mette a disposizione i 70 letti di Villalba, che però non arriveranno prima di mercoledì". Al Sant’Orsola i letti Covid hanno superato quota 250 ed è stata sospesa l’attività chirurgica non urgente".
CronacaCovid Bologna, Bordon: "Record di ricoveri, servono letti"