Bologna, 8 novembre 2021 - La progressione del Covid non si ferma: altri 119 nuovi contagi, di cui 51 sintomatici e sono 31 i casi derivati da focolai. Si registrano, purtroppo, altre vittime, due anziani, uno di 74 anni e uno di 86. Negli ospedali un paziente in più rispetto al giorno precedente, complessivamente i ricoverati sono 124.
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La cabina di regia
"Stiamo valutando opzioni di ampliamenti di letti nel pubblico e nel privato accreditato – anticipa Giuliana Fabbri, direttore del Presidio ospedaliero unico dell’Ausl – e sabato abbiamo già tenuto un primo incontro e un altro, interaziendale, è in programma oggi per controllare i dati del fine settimana. Vedremo come andrà l’andamento dei ricoveri, poi si deciderà se procedere con eventuali riconversioni. Quello che appare evidente è la diversità con lo scorso anno, quando non c’era il vaccino. Chi si è immunizzato, quando entra in ospedale ha sintomi più lievi, a meno che non soffra di altre malattie". Le direzioni ospedaliere hanno assistito nell’ultima settimana a un aumento costante dei ricoveri e i prossimi giorni saranno decisivi per la programmazione. Ieri all’Ausl sono arrivate altre tre richieste di ricovero, due dal Pronto soccorso del Maggiore e uno da quello di Bazzano.
Ospedale Maggiore
I piani dedicati al Covid sono due, il sesto e il dodicesimo. "Il nostro punto di riferimento Covid è il sesto piano con la degenza ordinaria, dove al momento si trovano 24 pazienti su 30 letti disponibili. Poi nell’area critica del dodicesimo piano, parte del corpo D, abbiamo cinque malati a fronte di 8 letti. E poi su sei posti per sospetti, abbiamo quattro pazienti – prosegue Fabbri –. Continuiamo, inoltre, ad avere 31 malati ricoverati a Santa Viola".
Al Maggiore, nell’ala corta del settimo piano, sono stati attivati 18 letti "per smaltire le liste chirurgiche dell’Urologia e per gestire i traumI ortopedici, di cui registriamo un nuovo picco. Abbiamo 92 pazienti e 67 letti disponibili e stiamo lavorando a livello metropolitano per gestire la situazione della traumatologia. La pandemia incide molto sulla programmazione delle attività che deve essere costantemnte monitorata e flessibile in base all’andamento del Covid".
Policlinico Sant'Orsola
Sono 54 i pazienti in degenza ordinaria e 61 i letti a disposizione. Andrea Zanoni, dirige la terapia intensiva Covid: "Tra ingressi e uscite, da luglio siamo sempre attorno a dieci pazienti presenti. L’età va dai 50 ai 70 anni, con una media attorno ai 60. Attualmente, su 10 malati uno è vaccinato, ma soffre di una malattia cardiovascolare. Noi abbiamo ancora 4 letti liberi. Invece, i ricoveri nelle degenze ordinarie erano scesi a metà ottobre e poi sono risaliti".
Ospedale Rizzoli
"Nel nostro ospedale abbiamo un reparto per i sospetti Covid che arrivano dal nostro Pronto soccorso, ma al momento non ce ne sono – precisa Anselmo Campagna, direttore generale del Rizzoli –. Tuttavia, se l’occupazione di letti di pazienti contagiati crescerà nelle altre strutture, allora ci renderemo disponibili per aumentare la disponibilità per la traumatologia, come è accaduto nelle precedenti ondate".
La richiesta all’Aiop
"L’Ausl ci ha chiesto la disponibilità per altri 18 letti Covid a Santa Viola – precisa Averardo Orta, presidente provinciale Aiop –. Per noi si tratta di una decisione difficile, perché dobbiamo ancora fare i conti con la grave crisi del personale infermieristico e sentiamo il peso della gestione dei pazienti Covid". Nella struttura si era registrato un focolaio. "È già stato soffocato – assicura Orta – e i pazienti positivi sono stati trasferiti nel reparto Covid".
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