Bologna, 22 marzo 2021 - L’opera Padre Marella è in apprensione per il suo direttore padre Gabriele Digani. Nel pomeriggio di sabato scorso il frate aveva riscontrato i primi sintomi dell’influenza e visto il periodo aveva immediatamente effettuato un tampone molecolare che ieri purtroppo è risultato positivo. Con la temperatura che continuava a salire, si è presentato in ospedale dove sono ancora in corso gli accertamenti del caso.
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Il primo campanello d’allarme era arrivato venerdì quando cinque tra operatori e ospiti del Pronto Soccorso Sociale di via del Lavoro erano risultati positivi al test rapido e avevano svolto le successive indagini. Padre Digani non era venuto in contatto con queste persone e, quindi, pensava di non essere stato contagiato e di poter proseguire nel suo ministero con tutte le prudenze necessarie. Anche in questi mesi è stato sempre lì all’angolo tra via Drapperie e via Orefici a raccogliere le offerte sempre con quel cappello che, stando alle indicazioni di Padre Marella, non sarebbe mai rimasto vuoto. Per la verità, durante la pandemia tanto pieno non lo è mai stato ma per molti il sorriso e il grazie di quel frate un po’ intirizzito dal freddo sono diventati energizzanti più di un bicchierino di caffè da asporto.
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Sabato compirà 80 anni, una tappa importante per chi ne ha trascorsi ben 61 con l’abito dei frati e 51 al servizio dell’opera, incontrando nell’esempio del nuovo beato uno stile di vita che coniugava la sua vocazione francescana con una vita attiva tutta a favore dei poveri. Anche in questo fine settimana il problema principale non era tanto il suo stato di salute, quanto chi andasse a celebrare la messa festiva nella Chiesa della Città dei Ragazzi a San Lazzaro, nel villaggio fondato dallo stesso Marella.
Come tutte le realtà che sono impegnate nel servizio caritatevole, anche quest’ultima sta incontrando parecchie difficoltà tra l’aumento delle richieste di aiuto e le donazioni che fanno fatica ad arrivare, ma quel "dalla parte di soffre, contro l’indifferenza" consente ancora di dare una risposta a tanti, magari con tempi un po’ più lunghi tenendo presente che anche in questa situazione la sicurezza è un fattore da garantire a chi è in difficoltà, vedi quanto accade in via del Lavoro dove agli ospiti del "Pronto Soccorso Sociale" viene offerta una accoglienza nel rispetto delle norme per contrastare la diffusione del Coronavirus.
Nonostante le complicazioni legate alla pandemia, l’Opera Padre Marella riesce a condurre attualmente 11 strutture nel territorio tra Bologna e Ravenna tra cui centri di accoglienza, case-famiglia e comunità terapeutiche che rispondono alle diverse tipologie di esclusione presenti sul territorio. Le diverse strutture ospitano più di 300 persone, che vengono assistite e seguite in maniera costante con l’intento di reinserirle positivamente in un quotidiano dove possano essere autonomi.
Oltre a queste, circa altre 150 persone ricevono quotidianamente altre forma di assistenza come pasti confezionati, vestiti, borse spesa o altri contributi economici per il pagamento di affitti o utenze. Un impegno che ha un forte impatto sociale e che testimonia anche una preghiera attiva, a testimonianza di una chiesa che è presente dove la gente soffre senza avere la pretesa di fare proseliti o di indottrinare.