NICOLA BIANCHI
Cronaca

Covid Novavax Bologna, ecco i primi vaccinati. "Ora torniamo alla vita normale"

Ieri a Casalecchio 81 dosi. La studentessa: "Da mesi chiusa in casa, ora sogno di uscire per una pizza"

Ieri 81 dosi di Novavax

Ieri 81 dosi di Novavax

Bologna, 2 marzo 2022 - Da Lucrezia, studentessa ventunenne di Giurisprudenza, a Vincenzo, 87 primavere che quest’anno, racconta, non ha preso "nemmeno un’influenza stagionale". Tutti in fila – ma non pensate a quelle interminabili dei primi vaccini – all’hub di Casalecchio per il Novavax, riservato agli over 18 mai immunizzati. Ottantuno i ’primi’ prenotati e vaccinati ieri, altri 200 e passa quelli che si presenteranno da oggi. Se ti fermi a parlare con loro, emerge la paura e la grande diffidenza verso quelli che definiscono "gli altri" vaccini. Racconta fiero Vincenzo: "Ho deciso Novavax perché è formulato secondo i vecchi criteri proteici, non si serve di mRNA e mi dà più fiducia. Sono sicuro e speranzoso dell’effetto pieno, come dovrebbe essere un vaccino normale, senza ulteriori richiami in futuro". Il Covid, fin dalla sua prima apparizione, l’ha sempre schivato: "Sono stato benissimo, sarò stato pure fortunato ma sempre molto attento e ho cercato di evitare al massimo i contatti con gli altri. Vivo con la mia compagna, vaccinata normalmente da tempo". Ma senza il super Green pass, confida, non è facile: "Ho avuto problemi a ritirare la pensione ogni mese negli uffici postali per queste chiusure insensate. Comunque ho provveduto diversamente".

Il primo bolognese a ricevere Novavax è Alessandro, 50 anni della città. Sono le 14.20, si toglie la camicia e porge il braccio sinistro alla giovane infermiera. Il Covid l’ha preso a dicembre 2020, "in forma pesante – ricorda – ma non mi ha colpito i polmoni". Febbre tra 37.8 e 38 per una quindicina di giorni e tanta spossatezza. Malata anche la moglie "e in maniera più pesante". "Per il vaccino però ho preferito aspettare questo, lo ritengo il migliore per me. Facevo tamponi ogni due giorni per vivere, non potevo nemmeno lavorare ma nonostante ciò ho atteso". LEGGI ANCHE Ecco Novavax. Chi deve fare la quarta dose - Novavax in Emilia Romagna, prenotazioni da sabato 26 febbraio - Novavax Bologna, ecco 11mila dosi. Ma si parte a rilento

La ’quarta’ di Novavax ha il volto di Lucrezia, 21 anni studentessa di Giurisprudenza che da tempo non esce di casa. Più una colazione, una pizza, una serata con gli amici in un locale perché sprovvista di super green pass. "Una scelta – ribadisce – anche se attendevo con ansia l’arrivo di questo vaccino perché mi convince più di Pfizer, Moderna e di tutti gli altri. Se non ci fosse stato Novavax? Avrei continuato a non fare nulla". Da gennaio addio lezioni in presenza, "ho fatto tutto online ma – sorride – sono sopravvissuta. Ora però non vedo l’ora di tornare alla vita normale". Tanti i giovani, ma allo stesso tempo non mancano i pensionati. Arriva una coppia, elegantissima: lei 79 anni vaccinata da tempo con Astrazeneca e Moderna, lui qualcuno di più ma senza protezioni. "Oggi – racconta la donna – sto accompagnando mio marito per Novavax. Finalmente si è convinto e siamo tutti più contenti".

A vigilare sull’intero hub ecco Paolo Pandolfi, direttore del dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl. "In questo momento l’intera campagna vaccinale – afferma – vede minori prenotazioni, essendo la platea di popolazione ridotta rispetto al passato. C’è una domanda più bassa, la nostra media è di circa 2.000-2.500 vaccinazioni al giorno. Diciamo che è rimasto uno zoccolo più duro di persone ancora senza dosi". Tra 85 e 90mila i bolognesi non immunizzati. "Il Novavax, da questo punto di vista, è da un lato un’opportunità per convincere i titubanti. Ma esiste anche un problema di sensibilità che deve cambiare nelle persone, non è che un’arma in più aiuta ad avere sicuramente 100 persone in più". E sebbene la partenza del nuovo vaccino non sia stata di certo esaltante – nemmeno 300 le prenotazioni da sabato scorso a fronte di 11mila dosi già stoccate –, l’Ausl spera comunque di riuscire a intercettare "almeno quelle 35-37mila persone, quelle che riteniamo le più critiche". Tradotto, "gli over 50 che non si sono ancora vaccinati". L’hub di Casalecchio, aggiunge Pandolfi, comunque "resterà a disposizione dell’Ausl fino a fine anno", e già oggi viene utilizzato anche per altri vaccini non Covid, come quello contro lo pneumococco, l’herpes zooster o il papilloma virus. E una volta chiusi gli hub? "Resterà una rete molto ricca, quella dei classici ambulatori vaccinali". A due passi, seduta su una sedia dopo la dose di Novavax, c’è una signora, 74 anni. "Perché solo oggi? Ero stanca di non vivere più – sussurra – e ora sono tranquilla".