DONATELLA BARBETTA
Cronaca

Covid, le 3.700 vittime ricordate in piazza

Domenica saranno posizionate sul ’Crescentone’ targhe di alluminio con i nomi scritti a mano: l’elenco sarà letto dalle 10 a mezzanotte

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di Donatella Barbetta

Dall’ultracentenaria Alda, nata nel 1914, a Mahmoud, venuto al mondo nel 2019: i nomi delle oltre 3.700 vittime del Covid sono stati scritti a mano su targhe di alluminio, i ’cavalieri’, che domenica saranno posizionate sul ‘Crescentone’, con accanto candele a led. I nomi saranno letti per ricordare chi non c’è più: sarà l’abbraccio della città.

IL DOLORE

"Non dobbiamo inaridirci, ma vivere il dolore per quello che è – ammette Massimo Bugani, assessore ai rapporti con il Consiglio comunale – perché solo commuovendoci possiamo volgere verso una rinascita". L’iniziativa, presentata a palazzo D’Accursio e patrocinata da Comune, Ausl, ordini dei medici, ostetriche, infermieri e coordinata dalla Croce rossa italiana e da Cefa onlus, si terrà dalle 10 a mezzanotte in piazza Maggiore, in occasione della Giornata nazionale in memorie delle vittime del Covid-19, fissata per il 18 marzo dalla legge 35 del 2021. Alla giornata, che ha per tema ’Non c’è futuro senza memoria’, parteciperanno gli operatori sanitari, il sindaco, Matteo Lepore, e sono attesi gli esponenti delle comunità religiose, tra i quali l’arcivescovo Matteo Zuppi, il rabbino capo Alberto Sermoneta e Yassine Lafram, presidente Ucoii: verranno letti i nomi delle vittime intervallati da preghiere e riflessioni.

GLI OPERATORI SANITARI

"Dietro queste 3.700 storie di dolore ci sono la sofferenza dei parenti e degli amici, ma c’è anche la vicinanza degli operatori sanitari che da due anni si sono battuti senza sosta – aggiunge Paolo Bordon, direttore generale dell’Ausl – ed è giusto celebrare un dolore collettivo e la memoria di persone più sfortunate". Giovanni Beccari di Cefa, "rappresento 15 associazioni di volontariato", precisa, sperando che in futuro sia dedicato un monumento alle vittime: "Così da poter fare memoria per sempre e ci piacerebbe allestirlo nei giardini attorno agli ospedali per ricordare la fatica profusa nella logica di salvare delle vite". Marco Migliorini, presidente Croce rossa comitato di Bologna, sottolinea che "dietro ogni numero riportato nei bollettini c’è una persona", mentre Roberto Pignoni, delegato alla comunicazione dell’associazione, presenta il toccante filmato realizzato per l’occasione.

"IL PEGGIO È ALLE SPALLE"

La quarta ondata si può "considerare chiusa. Speriamo di aver lasciato il peggio alle spalle – sottolinea Bordon – i contagi stanno calando, anche se l’indice Rt negli ultimi giorni è un po’ ripreso: siamo a 0,64. Ci sono oltre 200 ricoverati nei nostri ospedali e circa 200 operatori sanitari sono positivi". Nell’area metropolitana, calcola il manager, "sono circa 247mila le persone che hanno contratto il Covid, oltre un quarto della popolazione. Ma la quarta ondata da sola ha fatto 135mila contagi, significa che il 54,6% della popolazione si è infettata negli ultimi tre mesi, a causa della variante Omicron. Il tasso di mortalità invece è più basso: dal 15 dicembre 495 i morti, il 13% del totale delle vittime. La campagna vaccinale ha protetto la nostra comunità e ha limitato i danni".

CONTAGI E VACCINI

La settimana inizia con 583 casi di positività, in rialzo rispetto ai 379 del giorno prima, e 27 malati nelle terapie intensive, uno in più. Sono 2.153.930, in totale, le vaccinazioni somministrate.

PILLOLE DI IODIO

"Registriamo alcune richieste di pastiglie allo iodio, almeno due o tre al giorno", riferisce Achille Gallina Toschi, presidente regionale regionale Federfarma. Tuttavia, la Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (Fofi) precisa che non vi è alcun allarme che giustifichi la richiesta in farmacia di compresse di iodio, da assumere per prevenire o per arginare eventuali danni provocati da emissioni radioattive.