REDAZIONE BOLOGNA

Covid Bologna, l’Ausl blocca le ferie di settemila sanitari

I sindacati: "Personale già sfiancato da turni pesanti". Pandolfi: "Sono novantamila le persone potenzialmente in quarantena, l’Rt è a 1,60"

Operatori sanitari, che indossano tute protettive mediche e mascherine

Operatori sanitari, che indossano tute protettive mediche e mascherine

Bologna, 11 gennaio 2022 - Fronteggiare l’emergenza Covid diventa sempre più difficile: i nuovi contagi sono 3.740, i positivi su tutto il nostro territorio oltre 30mila, le persone stimate in quarantena 90mila, mentre i ricoveri salgono a 489 e da ieri l’Ausl ha sospeso le ferie al personale sanitario, circa 6.900 persone. "È necessario in questa fase di recrudescenza emergenziale – si legge nella lettera inviata ai sindacati dalla segreteria delle Relazioni sindacali di via Castiglione –, come disposizione temporanea e rimodulabile sulla base dell’evoluzione della pandemia, sospendere per il periodo 10 gennaio - 6 febbraio 2022, la fruizione e la programmazione delle ferie del personale sanitario sia del Comparto che della Dirigenza in tutte le strutture organizzative aziendali. Questa misura è necessaria al fine di garantire la continuità dei servizi". Non è tutto, perché "il personale che rispetto alle necessità dell’organico di base potrà essere considerato aggiuntivo dovrà essere a disposizione per le unità operative che avranno difficoltà a garantire la copertura dei servizi oppure essere a disposizione della Direzione aziendale per le misure di emergenza aggiuntive che saranno necessarie a sostegno delle campagna vaccinale e delle attività di tracing e tamponi". LA REAZIONE DEI SINDACATI "Restiamo stupiti da una scelta che consideriamo fuori di ogni logica", per questo "abbiamo chiesto un immediato tavolo di confronto, siamo pronti a ogni azione, servono assunzioni e risorse, serve aiutare i lavoratori, non vessarli, così che possano aiutare i cittadini", attacca Gaetano Alessi, segretario Fp Cgil e responsabile del Comparto Sanità. Per Alfredo Sepe, segretario generale provinciale Fials, si tratta di "un atto illegittimo dal punto di vista contrattuale e della sicurezza sul lavoro, visto che il personale è ormai sfiancato da ritmi di lavoro insostenibili", poi prosegue così: "Alla Usl di Bologna sono centinaia gli operatori positivi al Covid-19 e una parte del personale non si reca in ferie da mesi. Abbiamo intenzione di inviare una diffida alla direzione generale della Usl di Bologna, visti i profili di illegittimità del blocco delle ferie, coinvolgendo anche l’ispettorato del lavoro se non ci saranno virate immediate sul tema ferie". Marisa Faraca, presidente regionale Cisl medici, osserva che "a parte una preliminare informazione ai sindacati sarebbero servite misure preventive più incisive sulla popolazione per contenere i contagi, piuttosto che sacrificare sempre gli stessi operatori sanitari. Quindi questa scelta, anche se di necessità, appare all’effetto pratico un poco ’punitiva’". Al Sant’Orsola, invece, dopo sono circa 200 i dipendenti positivi dell’area sanitaria, ora vengono garantiti periodi molto brevi di ferie, di pochi giorni. PANDOLFI "La situazione epidemica peggiora – ammette Paolo Pandolfi, direttore del Dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl – perché l’Rt è salito a 1,60, e nell’ultima settimana abbiamo avuto in media 3.281 nuovi casi al giornoda fine anno un balzo esponenziale. Le festività sono state un contorno di incremento del fenomeno e il trend sarà ancora in crescita o perlomeno con valori cosi alti, perché il picco non è dietro l’angolo. Ora il tasso di incidenza è di 2.369 casi ogni 100mila abitanti, valore mai visto dall’inizio della pandemia, come non eravamo mai arrivati a 30.686 in isolamento per malattia in corso e a 90mila potenziali quarantenati, visto che in media ogni positivo ha almeno tre contatti. Le scuole hanno riaperto con 1.208 positivi, anche questo è il numero finora più alto, di cui 200 operatori scolastici". NEGLI OSPEDALI "I ricoveri sono saliti a 489 – spiega Giuliana Fabbri, direttore del presidio unico ospedaliero dell’Ausl – e nel fine settimana il Covid ha picchiato duro. Al Maggiore abbiamo avuto anche due focolai in Gastroenterologia e in Ortopedia, rispettivamente con 7 e 4 pazienti contagiati. Inoltre sono positivi in 200 tra il personale assistenziale e 20 della dirigenza. Stiamo facendo ancora riconversioni, servono altri letti, e manteniamo la riduzione della chirurgia programmata". Al Sant’Orsola, nel reparto di Medicina del professor Fabio Piscaglia, sarà trasformato in Covid con 28 letti. "Abbiamo iniziato la riconversione domenica, sono rientrato anche io, prima separando i malati contagiati e poi iniziando le dimissioni e i trasferimenti degli altri", dice lo specialista. LE VITTIME Hanno perso la vita cinque persone, come risulta nel bollettino della Regione: due uomini, uno di 51 anni, che risulterebbe non vaccinato, arrivato al Pronto soccorso del Sant’Orsola in gravissime condizioni, e l’altro di 76 anni; tre le donne, dagli 81 ai 97 anni. Inoltre, dei tre pazienti non vaccinati e ricoverati al Policlinico in Ecmo, ossia attaccati alla macchina cuore-polmone, due non ce l’hanno fatta: un uomo di 58 anni e una donna di 59.