Bologna, 25 gennaio 2022 - Due anni di Covid: il mondo è cambiato e anche nel nostro territorio i segnali sono evidenti, a partire dalle oltre 192mila persone venute a contatto con il virus. Un numero impensabile all’inizio della pandemia e del resto fino a sabato erano 40mila le persone in isolamento perché contagiate. L’arma, come ripetono gli esperti, resta il vaccino, che fa la differenza anche tra i ricoverati e, secondo i conti dell’Ausl, è appena stata superata la quota complessiva di due milioni di somministrazioni. "Lo dicono chiaramente anche i nostri numeri ed è ormai una certezza: la profilassi protegge dalle forme più gravi e anche dagli ingressi in ospedale". Parola di Giovanni Gordini, direttore del Dipartimento di emergenza interaziendale Ausl e Sant’Orsola.
L'aggiornamento Covid, il bollettino dell'Emilia Romagna
Long covid, lo studio: "Per mesi stanchezza e difficoltà respiratoria"
NEGLI OSPEDALI "Attualmente abbiamo in tutta la rete ospedaliera 636 persone (il giorno precedente erano 625, ndr ) e 61 si trovano nelle terapie intensive e sub-intensive. Di questi malati – spiega lo specialista – il 60% è costituito di non vaccinati, nel 30% confluiscono coloro non completamente immunizzati perché hanno ricevuto una sola dose o due, ma da molti mesi, più di quattro, il 10% ha fatto la terza dose".
LE TERAPIE INTENSIVE Ma allora si può finire in area critica anche con il booster? "Si tratta di cinque casi – risponde Gordini facendo l’analisi dei ricoverati – e due malati sono trapiantati, quindi con un sistema immunitario compromesso, poi ci sono due persone entrate per dei traumi, quindi non per il Covid, e poi scoperte positive al tampone, e, infine, un paziente con una bassa risposta immunitaria alla vaccinazione".
LE DEGENZE Riflettori accesi sulle degenze ordinarie e sui reparti a bassa intensità. "Sugli attuali 575 ricoverati – prosegue il dirigente – i due terzi sono non vaccinati o non completamente protetti perché hanno ricevuto una sola dose oppore anche la seconda, ma da molto tempo e all’interno di questo gruppo il 20% è No vax, il 45% è la quota dei vaccinati che non hanno concluso il ciclo e resta il 35% che ha fatto anche la terza dose. Ma dobbiamo sottolineare che in quest’ultimo gruppo ci sono le persone che non entrano per il Covid, ma per altre patologie, non sviluppano i sintomi della malattia Covid, restano asintomatici, e sappiamo che tra i ricoverati sono circa un terzo. Ecco perché la nostra rilevazione conferma gli studi nazionali".
PRONTO SOCCORSO Con Gordini affrontiamo anche il tema degli ingressi dei pazienti Covid al Pronto soccorso. "Il flusso è ancora consistente – osserva – e fino alla scorsa settimana il numero dei ricoverati per Covid era di circa un quinto rispetto al totale. Negli ultimi due giorni si nota una lieve flessione: se diventerà una tendenza, potremo utilizzare anche questo parametro per dire che stiamo superando il picco".
LE SCUOLE Dal 17 al 23 sono risultati positivi in 4.334, di cui 3.778 studenti e 566 operatori scolastici. In quarantena sono finiti in 1.619, di cui 67 dipendenti e 1.552 iscritti alle scuole.
LA CAMPAGNA Sono 2mila le terze dosi ancora disponibili, prenotabili con i consueti canali, giovedì e venerdì all’hub Cicogna di San Lazzaro. Un’occasione in più per tutti coloro che dal 1° febbraio dovranno ottemperare all’obbligo vaccinale previsto per gli over 50. "Sono ancora 126mila gli over 12 che maturano la possibilità di fare il booster entro fine mese – osserva Lorenzo Roti, direttore sanitario dell’Ausl – di cui 32mila sono over 50 e 26mila hanno un’età che va dai 50 ai 60 anni. Invito, quindi, ad approfittare delle sedute con disponibilità a brevissimo termine programmate per dare risposta alla domanda di vaccinazione per gli ultra 50enni, ma ora possibili anche per le terze dosi. Avere la terza dose è oggi la misura più efficace per ridurre significativamente i rischi da infezione. Continueremo anche con gli Open day per rendere più semplice possibile cogliere questa importante azione di tutela della propria salute".