REDAZIONE BOLOGNA

Costretta a lavorare 50 ore a Bologna: l’ex dipendente dello ‘sceicco’ Omar di ‘Crudo’ davanti al pm

L’ex dipendente di Omar Mohamed, l’uomo in carcere dal 9 ottobre per riciclaggio dei proventi della criminalità organizzata attraverso i locali di ristorazione, verrà sentita il 5 dicembre. Lui risponde di reati nei suoi confronti quali lo stalking, violazione di domicilio con violenza sulle cose, appropriazione indebita e violenza privata

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Uno scatto dal profilo Instagram di Omar Mohamed, indagato per riciclaggio e altri reati che coinvolgono alcuni locali cittadini

Bologna, 21 novembre 2024 – Costretta a lavorare 50 ore settimanale a fronte delle 22 settimanali previste da contratto. Ma non solo: denigrata, offesa e stalkerizzata. L’ex dipendente di ‘Crudo’ di via San Mamolo, uno dei ristoranti di Omar Mohamed, il 39enne in carcere dal 9 ottobre scorso nell'ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Bologna sul riciclaggio dei proventi della criminalità organizzata attraverso la gestione di locali di ristorazione, verrà sentita il 5 dicembre come sua presunta vittima.

La donna sarà ascoltata nelle forme dell'incidente probatorio, come deciso dal gip Domenico Truppa su richiesta del pm, così da assumere la sua testimonianza prima del dibattimento, essendo persona potenzialmente soggetta a pressioni e intimidazioni.

Mohamed, difeso dagli avvocati Matteo Murgo e Fausto Bruzzese, risponde di alcuni reati nei confronti della donna: dallo stalking, all’esercizio arbitrario delle proprie ragioni fino alla violazione di domicilio con violenza sulle cose, appropriazione indebita e violenza privata. Reati commessi verso la fine del 2022: in particolare l'indagato avrebbe minacciato più volte di licenziarla, l'avrebbe offesa e denigrata oltre che, appunto, costretta ad accettare di lavorare 50 ore settimanali a fronte delle 22 previste da contratto.