REDAZIONE BOLOGNA

Corteo pro Palestina a Bologna, centinaia di attivisti occupano i binari: treni cancellati e ritardi

Sospesa la circolazione per più di un’ora, pesantissime le ripercussioni. Salvini: "Non tollereremo più questi atti criminali, ci saranno conseguenze"

Bologna, 28 maggio 2024 – La protesta per la Palestina ha invaso la stazione. Centinaia di manifestanti, al grido di "blocchiamo tutto per Rafah", intorno alle 19.30 hanno occupato i binari, dove sono rimasti per più di un’ora.

Bologna, il corteo "Rise up for Rafa" indetta dai giovani Palestinesi ha occupato i binari della stazione (FotoSchicchi)
Bologna, il corteo "Rise up for Rafa" indetta dai giovani Palestinesi ha occupato i binari della stazione (FotoSchicchi)

La circolazione ferroviaria in superficie è stata subito interrotta per motivi di sicurezza, come richiesto dalla Polfer, con ripercussioni pesantissime. Il bilancio è di cinque treni dell’Alta velocità che hanno subito ritardi compresi tra i 20 e i 95 minuti, cinque Intercity con stop fino a 30 minuti e 30 treni regionali con ritardi che hanno sfiorato le due ore. Non basta: sono stati 11 i treni regionali cancellati e tre quelli limitati. Insomma, un caos.

"Questi imbecilli, a Bologna, hanno danneggiato migliaia di viaggiatori bloccando decine di treni con pendolari, studenti e lavoratori. Non siamo più disposti a tollerare questi atti criminali: ci saranno conseguenze", ha commentato in serata sui social il vicepremier Matteo Salvini.

La manifestazione a sostegno del popolo palestinese, scortata a vista dagli agenti in tenuta antisommossa assieme a carabinieri e uomini della Digos, era iniziata intorno alle 18 in piazza XX Settembre per protestare contro l’attacco israeliano a Rafah dei giorni scorsi. Il corteo - organizzato dai Giovani Palestinesi e a cui hanno partecipato anche attivisti di diversi collettivi cittadini - poco dopo la partenza ha svoltato immediatamente verso la stazione.

L'occupazione dei binari in superficie da parte degli attivisti (FotoSchicchi)
L'occupazione dei binari in superficie da parte degli attivisti (FotoSchicchi)

Qui i manifestanti, al grido di "Palestina libera" e "Se non cambierà Intifada pure qua", hanno alzato al cielo le bandiere con i colori palestinesi davanti allo striscione "Stop Genocide. Rise up for Rafah". Gli attivisti hanno acceso i fumogeni e scandito slogan contro Israele. Alcuni, con il volto coperto, si sono seduti sulle rotaie. Durante l’occupazione dei binari e della banchine, dove in teoria i viaggiatori avrebbero dovuto aspettare i treni che non arrivavano visto che la circolazione era sospesa (ma non quella dell’Alta Velocità, che passava nella linea sotterranea), gli attivisti, diventati circa mille, hanno ribadito i loro messaggi sulle responsabilità di Israele, minacciando nuove azioni: "Abbiamo portato la nostra rabbia qui, portatela in tutta la città. Abbiamo dimostrato che possiamo bloccare i treni di tutta Italia, se questo massacro continuerà bloccheremo tutto".

Intorno alle 20.30, finalmente, dopo più di un’ora, i manifestanti hanno lasciato la stazione per proseguire in corteo lungo le vie della città: il serpentone con ha attraverso viale Pietramellara, via Amendola, via dei Mille per poi proseguire lungo via Indipendenza e arrivare in piazza Maggiore, dove gli attivisti hanno preso possesso del Crescentone, sempre sotto l’occhio vigile delle forze dell’ordine.