Bologna, 18 novembre 2022 - Una ventina di attivisti del Cua, partiti da largo Respighi, sono arrivati fino alle porte del Rettorato e sono entrati. A lungo hanno battuto i pugni sulle porte, intonando cori contro il rettore Molari, alternati da altri: "Dove vai se una casa non ce l'hai?", rispolverando una delle motivazioni delle proteste di questi giorni, ovvero la penuria di alloggi per gli studenti.
La richiesta? E' quella di un confronto con il rettore dell'Università di Bologna, un tavolo di trattativa pubblico sulla crisi abitativa, ma non sono stati ricevuti. Gli attivisti si sono trattenuti a lungo nella corte dell'edificio al grido di "Scendi scendi". Un altra manifestazione in centro, dopo la protesta di questa mattina contro il governo Meloni, da parte dei ragazzi delle scuole, partita sempre dalla zona universitaria.
Il blitz in Rettorato, sfoglia la gallery
Auto dei carabinieri costretta ad arretrare
Una volta usciti, i manifestanti hanno anche costretto inoltre ad arretrare un'auto dei carabinieri - impegnata nei normali controlli del territorio - che arrivava dalla parte opposta.
Dopo avere appeso il loro striscione alla porta chiusa, il piccolo corteo è tornato nell'aula 6 di via Zamboni 38 - occupata ieri sera dopo lo sgombero del palazzo parzialmente di proprietà dell'Università in via Oberdan 16 - e si sono riuniti in assemblea
L'appello del sindaco ai manifestanti: "Rispettino la città"
Nel giorno delle manifestazioni in centro, il sindaco Lepore si dichiara "vicino al dirigente di polizia rimasto ferito durante l'intervento di ieri (nel corso dello sgombero in via Oberdano, ndr) augurandogli una pronta guarigione. Come istituzioni stiamo seguendo assieme l'evolversi della situazione in queste giornate, con pieno spirito di collaborazione. Mi auguro che le manifestazioni annunciate anche nelle prossime ore mantengano il rispetto dovuto alla città. La libertà di espressione e il dissenso, infatti, non possono in alcun modo travalicare".