PAOLO ROSATO
Politica

Corsini e le Regionali: "Serve continuità. E se non c’è accordo facciamo le primarie"

Le proposte dell’assessore ai Trasporti dell’Emilia-Romagna "Vorrei trasformare la rete ferroviaria locale in una specie di tranvia. La Riviera va riqualificata: pannelli solari negli stabilimenti balneari".

Andrea Corsini, assessore regionale ai Trasporti, al Commercio e al Turismo

Andrea Corsini, assessore regionale ai Trasporti, al Commercio e al Turismo

Bologna, 19 giugno 2024 – Andrea Corsini, assessore regionale a Trasporti, Commercio e Turismo, cosa ne pensa della Fabbrica delle Idee che si aprirà per le Regionali?

"Raccolgo la sollecitazione , la trasformerei però nella Fabbrica delle proposte: dalle idee bisogna passare al concreto. L’indice ’Bes” pone l’Emilia-Romagna ai vertici in diversi campi, dalla ricerca fino ai posti negli asili nido: se vogliamo mantenere quel primato, dobbiamo saper innovare l’eredità molto positiva di questi ultimi dieci anni".

Lei da cosa partirebbe?

"Premesso che serve dare priorità a lavoro, welfare, sanità, competitività e sviluppo, mi concentrerei su cose che ho seguito".

Mobilità?

"Vorrei trasformare buona parte delle linee regionali dei treni gestite dalla Regione, 350 chilometri che svolgono una funzione di autobus extraurbano, laddove quel tipo di servizio manca, in tram-treno oppure in tranvie con l’eliminazione dei passaggi a livello".

Come in Francia e Spagna.

"Esatto, così risponderemmo alla necessità di una mobilità più sostenibile, meno impattante sul paesaggio, e al dover fronteggiare una domanda in crescita".

Quali sono le tratte che potrebbero essere trasformate?

"La Modena-Sassuolo e la Bologna-Portomaggiore, oppure alcune linee nel Reggiano".

E i treni sostituiti che fine farebbero? Serviranno risorse.

"Potrebbero essere recuperati per le lunghe percorrenze. Riguardo alle risorse, mi auguro che sul trasporto rapido di massa i soldi del governo aumentino. Serve incentivare la mobilità innovativa e la Regione può fare sicuramente il primo passo".

Sul Turismo?

"La Bolkenstein deve diventare l’occasione per una forte innovazione degli stabilimenti balneari. Dovremmo fare di tutta la spiaggia romagnola ed emiliana la più grande comunità energetica d’Europa. Tutti gli stabilimenti balneari dovrebbero fare investimenti con incentivi pubblici per costruire una ‘Riviera Solare’, pannelli fotovoltaici che serviranno per l’autoconsumo, ma anche per produrre energia. Uno studio c’è già e ci dice che è assolutamente fattibile".

E il surplus di produzione dove andrebbe stornato?

"Ciò che non viene utilizzato dagli stabilimenti verrebbe messo in rete e utilizzato dai Comuni della costa per alimentare servizi pubblici. Come Rsa, ospedali e asili. Dove, per esempio, quest’innovazione contribuirebbe anche ad abbattere le rette".

I litorali vanno riqualificati?

"Abbiamo zone con hotel chiusi e dismessi da tempo, con problemi di degrado urbano. Ecco, l’idea è quella di creare nelle prime due fasce di alberghi sulla costa una zona ‘Car Free’, libera dalle auto. Avremmo un salotto urbano in un contesto di socialità più elevato, attorno al quale si potrebbero poi realizzare parcheggi green, alimentati da pannelli solari. E dove ci sono imprenditori che vogliono recuperare le vecchie colonie senza vincoli, largo a resort moderni".

Resiste anche l’idea di un’Alta Scuola del Turismo?

"Sì, l’ultima proposta è quella di una Scuola manageriale di alta specializzazione. Non per andare a dirigere hotel a 5 stelle, ma per promuovere e imparare a gestire quelli da 3 o 4. Serve fare quel salto di qualità".

Qual è l’identikit perfetto per la successione di Bonaccini? Lei è ancora in campo?

"Un dirigente Pd non deve correre per candidarsi a qualcosa, ma deve dare una disponibilità a far parte di un progetto collettivo. Non mi sono mai autocandidato a niente e sono a disposizione per quello che il partito mi chiederà di fare. Sull’identikit, bisogna trovare il profilo migliore che dia continuità a 10 anni molto positivi. Una figura radicata, competente e popolare. E senza un accordo unitario, non bisogna avere paura delle primarie".