Il soccorso è più tempestivo se ‘a sei zampe’. Per questo il Nucleo cinofilo da soccorso dell’Ana (Associazione nazionale alpini) ‘Reno’ di Casalecchio vuole rafforzare le sue unità ‘speciali’ composte da cani da salvataggio e conduttori umani, così da avere più forze da impegnare nelle eventuali situazioni di emergenza che si potrebbero presentare in futuro. Per questo nella mattinata di sabato è stato organizzato, dalle 9 alle 12, un open day, ‘Una mattina – come recita il titolo – con le unità cinofile’. L’iniziativa si è tenuta a Casalecchio, nel campo di addestramento in via Allende 11 (zona centro sportivo a San Biagio), a pochi passi dalla sede del Gruppo alpini Casalecchio di Reno – Sasso Marconi che ha dato vita a questo nucleo cinofilo.
"In pratica – spiega il presidente Enzo Franceschelli – insegniamo a una persona e al suo cane (da qui l’idea dell’Unità a Sei Zampe) come diventare volontario di protezione civile. Un volontario molto speciale e tanto utile in caso di terremoti, devastazioni di centri abitati e anche di alluvioni".
Ad oggi il Nucleo cinofilo degli alpini di Casalecchio e Sasso è costituito da sedici persone. "Si tratta di quelle unità di intervento – ricorda il presidente Franceschelli – che sono state utilizzate in più occasioni, come ad esempio il terremoto di Amatrice (agosto e ottobre 2016) e successivamente allertati in Croazia".
Per entrare a far parte del Nucleo cinofilo ‘Reno’ è necessario seguire un percorso formativo di almeno due anni. "Si comincia con lezioni di una o due volte la settimana – espone il presidente degli alpini – sia in aula che all’esterno e poi si finisce con delle missioni addestrative in campi attrezzati in tutta Italia".
Nicodemo Mele