Bologna, 12 marzo 2020 - Emergenza coronavirus, a Bologna saranno chiusi da domani fino al 3 aprile 32 parchi e giardini pubblici. Il sindaco Virginio Merola vieta in tutte le aree verdi pubbliche l’utilizzo delle zone attrezzate con i giochi per bambini e l'attrezzatura e gli impianti sportivi.
L’ordinanza è in vigore da domani, venerdì 13 marzo, fino al 3 aprile, come il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri che dispone le limitazioni agli spostamenti delle persone fisiche per contenere la diffusione del contagio da coronavirus.
Morti e contagiati, i numeri aggiornati dell'Emilia Romagna - e di Bologna I parchi e i giardini chiusi fino al 3 aprile sono: Quartiere Santo Stefano Giardini Margherita; Parco della Lunetta Gamberini; Giardino Belmeloro-San Leonardo; Giardino del Guasto; Parco della Montagnola; Giardino Piazza del Baraccano; Giardino Beltrame-Villa Teresa; Giardino Lavinia Fontana (via del Piombo). Quartiere Porto-Saragozza Parco 11 Settembre 2001; Giardino Vittorio Melloni; Parco Baden Powell; Giardino Barone Rampante; Giardino adiacente Basilica di San Francesco; Giardino Otello Bignami (San Rocco); Giardino del Cavaticcio; Giardino Pincherle; Giardino John Klemlen; Parco di Villa Cassarini; Parco di Villa delle Rose; Parco di Villa Spada; Giardino San Giuseppe; Giardino Graziella Fava; Giardino Ospedale Maggiore Giardino Garibaldini di Spagna. Quartiere Navile Parco di Villa Angeletti, Dopolavoro Ferroviario, Giardino Primo Zecchi, Giardino Kolletzek. Quartiere Borgo Panigale–Reno Parco dei Pini; Area verde attrezzata via Chiarini. Quartiere Savena Giardino Centro Civico Corelli, Giardino Villa Paradiso.
Palazzo d'Accursio fa sapere che sono chiuse le strade all'interno dei Giardini Margherita e del Parco di Villa Angeletti, dove sono presenti parcheggi per auto e stalli motocicli e ciclomotori: è vietato transitare e parcheggiare. Nell'ordinanza, il sindaco raccomanda" in tutte le altre aree verdi pubbliche (parchi, giardini, verde annesso a edifici pubblici e verde di arredo) il rigoroso rispetto delle disposizioni contenute nel Dpcm del 9 marzo 2020 che vieta ogni forma di assembramento. Inoltre in tutte le aree verdi pubbliche vale come in ogni zona della città il puntuale rispetto da parte di tutti i cittadini delle disposizioni relative alle limitazioni allo spostamento consentito solo per: comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute, rientro presso il proprio domicilio. Chi contravviene all'ordinanza rischia una denuncia ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale".