Bologna, 17 ottobre 2020 – Contagi da Coronavirus più che raddoppiati in soli due giorni in provincia di Bologna. Secondo quanto emerso dal bollettino diffuso dalla Regione oggi, 17 ottobre, i nuovi casi di Covid nell’area metropolitana sono 153 (ieri 110, il giorno prima 69).
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La mappa del contagio
Dei 153 nuovi casi, 82 sono sintomatici e 71 asintomatici. Questi ultimi sono stati individuati: 28 per contact tracing, 9 con test per categoria, 3 con test pre ricovero, per 31 è ancora in corso l’indagine epidemiologica. Dei 153 casi complessivi, 46 sono riconducibili a focolai e 107 sporadici.
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Terapia intensiva
Le persone ricoverate in terapia intensiva nella provincia di Bologna sono 28 (1 in più di ieri); mentre Imola resta ferma a 1. Sempre per quanto riguarda il circondario imolese, i nuovi contagi oggi sono 12, di cui 11 sintomatici.
Il contagio nelle scuole del circondario
Tre sono in ambiente scolastico: il primo caso riguarda un docente della scuola primaria Rodari di Imola, sintomatico, ma già in isolamento in quanto contatto stretto di caso, dalla cui indagine epidemiologica è emersa la non necessità di isolare e/o sottoporre a tampone alcuna classe;
Il secondo caso riguarda un alunno della scuola primaria Casadio di Imola, individuato attraverso attività di contact tracing a seguito di casi precedenti, già in isolamento, per il quale non è stato necessario prendere alcun provvedimento;
Il terzo caso riguarda un docente della scuola primaria Cappuccini di Imola, sintomatico ma già in isolamento in quanto contatto stretto di caso per cui è stato previsto il tampone di tutti i contatti scolastici.
Il nuovo Dpcm
Il Stefano Bonaccini ha parteciato oggi al summit alla Protezione civile tra il governo e la Conferenza delle Regioni, di cui è presidente. Si è parlato di quali misure inserire nel nuovo Dpcm in arrivo, che prevederà nuove strette per contenere la seconda ondata della pandemia. Bonaccini si è detto favorevole all'introduzione della didattica a distanza per gli studenti delle superiori, soprattutto per quelli che frequentano gli ultimi anni, e anche all'aumento del ricorso allo smart working. Ma il presidente ha chiesto al governo di non prevedere una chiusa generalizzata di palestre e piscine, valutando di stralciare "almeno le squadre, che possono rispettare i nuovi protocolli".
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