Bologna, 2 aprile 2020 - Non soltanto la prima vittima tra le mura di un carcere, ma anche altri due detenuti malati di coronavirus e un agente della polizia penitenziaria contagiato. E' pesante il bilancio del carcere della Dozza, alle porte di Boligna. Nel carcere di Bologna, informa il Garante, sono stati effettuati 150 tamponi, 92 su persone detenute e 58 su poliziotti
La vittima è Vincenzo Sucato, 76 anni: ha cessato di vivere all'ospedale Sant'Orsola di Bologna. E' lui la prima vittima tra i reclusi. A quanto si apprende da fonti penitenziarie l'uomo era agli arresti domiciliari nel nosocomio.
La notizia era stata anticipata dal sindacato Uilpa, poi la conferma è arrivata anche dal Dap (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria), spiegando che l'uomo, di origini siciliane, non era più in carico al carcere bolognese dove era stato recluso. Sucato era stato ricoverato nell'unità di medicina d'urgenza del policlinico Sant'Orsola, e poi, sottoposto al tampone, era risultato positivo. L'autorità giudiziaria competente gli aveva concesso gli arresti domiciliari all'ospedale.
Il detenuto era stato arrestato nel dicembre 2018 per associazione di tipo mafioso su ordine del Gip di Termini Imerese (Palermo), ed era sottoposto a una misura cautelare in attesa di primo giudizio. Era arrivato nel carcere bolognese della Dozza ad agosto 2019. È stato ricoverato in ospedale il 26 marzo per plurime patologie e aveva anche difficoltà respiratorie. Entrato in ospedale, dunque, non come paziente Covid-19, è stato comunque sottoposto a tampone, risultando positivo.
"Era in cella con un altro detenuto, asintomatico, che è in isolamento in carcere, così come le altre persone che avevano avuto contatti con lui", spiega all'Ansa. Antonietta Fiorillo, presidente del tribunale di Sorveglianza di Bologna.
E infatti altri due detenuti della Dozza sono risultati positivi - riferisce Mauro Palma, garante nazionale delle persone private della libertà - e sono ora in isolamento. Positivo anche un agente della polizia penitenziaria dello stesso istituto. Altri 4 detenuti, entrati in contatto con quelli ora in isolamento, sono in "domiciliazione fiduciaria", cioè in quarantena. In "domiciliazione fiduciaria" ci sono inoltre altri tre poliziotti penitenziari.