Bologna, 25 febbraio 2020 - Cinque "sorvegliati speciali", al Sant’Orsola. Uno è il paziente di cui si è scritto ieri sul Carlino: il risultato del suo tampone per il Coronavirus non è ancora arrivato, ma nel frattempo gli è stata diagnosticata una normale influenza di stagione. Per questo motivo quindi i sanitari tendono a ritenere che i suoi sintomi siano legati a questa patologia anziché al virus nato in Oriente, ma naturalmente la conferma definitiva – per quanto molto improbabile, non si può escludere al cento per cento che il paziente abbia contratto sia l’influenza, sia il Coronavirus – sarà data soltanto dal risultato del campione di saliva analizzato nel laboratorio del Sant’Orsola. In ogni caso , questa persona è quella che, a quanto si apprende, versa in condizioni peggiori ed era fino a ieri mattina ricoverata in terapia intensiva: gli altri quattro pazienti che presentano sintomi riconducibili al virus, invece, pur restando in isolamento in attesa del risultato dei tamponi stanno piuttosto bene.
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Per avere il risultato del singolo tampone ci vogliono dieci ore (i controlli infatti sono due, e per ogni esito servono cinque ore) e la lista d’attesa, nel laboratorio del Centro di Riferimento regionale per le emergenze microbiologiche, è lunghissima.
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Negli ultimi tre giorni sono stati più di mille i campioni analizzati dai tecnici, provenienti da tutta la regione. Perciò arriverà a dare manforte al laboratorio nostrano e a quello dell’università di Parma pure quello di Pievesistina a Cesena, come annunciato ieri. Per quanto riguarda il laboratorio del Sant’Orsola, comunque, nessuno dei campioni che sono stati analizzati ha dato per il momento esito positivo.
Un dato, questo, che sottolinea con vigore anche l’assessore uscente alla Sanità regionale Sergio Venturi, che ieri alla conferenza stampa ha precisato ai giornalisti: "In Emilia-Romagna non abbiamo un focolaio dell’infezione: tutti i malati sono riconducibili a quello lodigiano. E nessuno dei pazienti risultati positivi al Coronavirus nella nostra regione si trova in pericolo di vita". Inoltre, per quanto riguarda la corsa ai ripari dei cittadini, che hanno preso d’assalto le farmacie per accaparrarsi mascherine e gel disinfettanti, l’assessore Venturi rassicura: "Abbiamo reperito un milione di mascherine chirurgiche e altre 500mila arriveranno la prossima settimana". Anche al pronto soccorso del Sant’Orsola, dove ieri l’altro le mascherine erano esaurite vista l’alta richiesta di pazienti e operatori, già ieri mattina è arrivato il rifornimento.
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Sempre restando in tema di cor sa ai ripari, c’è anche l’azienda di trasporto pubblico Tper ad adottare soluzioni per limitare il più possibile il contagio tra i passeggeri, costretti a condividere tratte al chiuso con numerose altre persone. L’azienda infatti ha previsto un piano straordinario di pulizia degli autobus anti Coronavirus. Una misura che prevede la disinfezione mirata dei mezzi a ogni loro rientro in deposito, la pulizia straordinaria dei filtri di condizionamento e riscaldamento dell’aria e una periodica vaporizzazione a base di cloro degli interni. La disinfezione è stata attivata a partire da domenica notte, con prodotti a base di ipoclorito di sodio o di cloro. Particolare attenzione, si spiega dall’azienda, viene dedicata al posto guida del conducente, ai mancorrenti, agli appoggi e ai sedili.