Bologna, 19 marzo 2022 - Lo Zecchino d'oro simbolo del patto intergenerazionale che Papa Bergoglio auspica da tempo. E' stato lo stesso Papa Francesco, ricevendo stamane nell'udienza in Sala Nervi il Piccolo Coro dell' Antoniano, a sottolinearne la funzione di punto di saldatura tra le generazioni. "C'è un motivo particolare per cui voglio ringraziarvi, e non solo voi, ma tutti quelli che hanno cantato nel Piccolo Coro dell' Antoniano da quando esiste", ha detto il Pontefice, "Vi ringrazio perchè voi unite le generazioni. Capite cosa voglio dire? Significa che le vostre canzoni piacciono ai piccoli e ai grandi, specialmente ai nonni. Le cantano insieme papà e mamma, i nonni e i nipoti. Sì, è cosi'! Alcune canzoni dello 'Zecchino d'Oro' uniscono le generazioni. E questo è molto bello e importante! C'è bisogno di legare le diverse generazioni; in particolare di favorire il dialogo tra gli anziani e i più giovani, tra i nonni e i nipoti. E voi lo fate, col vostro canto".
"E spero - prosegue il Pontefice - che lo facciate anche nella vita quotidiana, andando a trovare i vostri nonni… Lo fate? Andate a trovare i vostri nonni?... Bene". "E adesso vi chiedo una cosa un pò più difficile - ha proseguito -: quando andate dai nonni, sapete ascoltarli? Vi piace ascoltare i nonni o sono noiosi? Quanto voi andate dai nonni, non parlate sempre voi. Parlare per ascoltarli. O magari, peggio ancora, state a guardare la televisione o il telefonino. Questo è brutto. Vi do un consiglio: chiedete al nonno o alla nonna di raccontarvi qualcosa della loro vita. Fate a loro delle domande, e ascoltateli. Scoprirete dei tesori! Sì, dei tesori nascosti nella loro memoria, nel loro cuore". "Sono dei ricordi, ma non solo - ha osservato Francesco -, sono anche dei pensieri di saggezza, a volte di fede, che loro hanno maturato nel cammino della vita; e sono preziosi, specialmente per voi, che state crescendo. Questo si chiama: avere delle buone radici! Voi siete come dei germogli, state buttando fuori le prime foglie, state sbocciando alla vita. Ma, senza radici, la pianta non cresce!".
Papa Bergoglio ha poi puntato il discorso sulla festa del papà, che cade proprio oggi, 19 marzo 2022. "Gesù non è spuntato dal nulla - ha detto Papa Francesco -; non è venuto dal cielo come un extraterrestre, no, Gesù è nato da una donna del popolo di Dio e ha avuto un papà, Giuseppe, che lo ha educato secondo la legge del Signore, gli ha dato l'esempio di cosa vuol dire fare la volontà di Dio. Un uomo giusto, dice il Vangelo".
"Carissimi - ha detto -, sono contento che questo nostro incontro sia capitato proprio nella festa di San Giuseppe, perché lui ci insegna che nessuno di noi è un'isola, ma facciamo parte di un popolo, il popolo di Dio. E, grazie a Gesù, al suo amore immenso che ci ha donato sulla Croce, questo popolo accoglie uomini e donne di tutte le lingue, di tutte le nazioni, di tutte le culture. Come un grande, grandissimo coro!". Secondo Francesco, "voi fate questa bella esperienza di cantare insieme, di creare armonia con la varietà delle vostre voci. Pensate: se le vostre voci fossero tutte uguali, tutte identiche, ma che coro sarebbe? Che musica verrebbe fuori? Non ci sarebbe nessuna armonia, ma solo un unico suono noioso".