PIERFRANCESCO PACODA
Cronaca

Coppola, un tuffo negli Anni ’90

Stasera al Locomotiv riprende vita il celebre programma ’brand:new’. Da Mtv al palco: "Viaggio in un’altra era"

Massimo Coppola dopo 25 anni riprende le fila della trasmissione ’brand:new’ e ne fa uno spettacolo

Massimo Coppola dopo 25 anni riprende le fila della trasmissione ’brand:new’ e ne fa uno spettacolo

Uno studio essenziale, verde e bianco, un’unica telecamera fissa che inquadrava il presentatore, un ventenne appassionato di musica che presentava i videoclip del momento come pretesto per raccontare una generazione che si affacciava agli anni 2000. Il programma era ’brand:new’, trasmesso da Mtv e condotto da Massimo Coppola, che oggi, 25 anni dopo, rende omaggio a quella trasmissione diventata un fenomeno di costume con lo spettacolo new:brand:new volume uno, in scena questa sera alle 21 al Locomotiv di via Serlio.

Coppola, come è nato il desiderio di tornare ai giorni di ’brand:new’?

"Tutto è successo casualmente. Ho ritrovato a casa un vecchio vhs di una puntata e ne ho postato un estratto su Instagram, solo per condividere il piacere della riscoperta di un oggetto oggi decisamente vintage. Il video ha avuto un successo incredibile, oltre 800mila visualizzazioni, c’è stato un ritorno di interesse impensabile per me. E ho avvertito quanto affetto aveva generato quel programma, quanto amore, quanti intrecci di emozioni".

Da lì è partito, insieme agli autori storici del programma, per realizzare questa versione dal vivo...

"Lo spettacolo è il frutto di un lavoro collettivo, non solo con gli autori di allora, ma con tutta la comunità che si era creata intorno a brand:new e che si è subito ritrovata. Abbiamo chiesto a chi aveva delle registrazioni del programma di mandarcele, di indicarci quali fossero per gli spettatori di allora i video preferiti, cosa avrebbero voluto rivedere. Ci sono arrivate circa 300 ore di materiale che abbiamo visionato per scegliere quello che avremmo utilizzato".

A cosa è dovuto, secondo lei, questa inaspettata attenzione per un programma andato in onda 25 anni fa?

"Proprio al fatto che si tratta di un viaggio in un’altra era che oggi non esiste più. Ma non per l’effetto nostalgia, che abbiamo cercato di evitare, ma perché brand:new è stato forse l’ultimo esempio di una maniera di fare rete, di una comunità informale pre internet. Un ‘luogo’ nel quale i ragazzi potevano ritrovarsi, condividendo non solo la musica, che era l’elemento centrale del programma, ma anche i loro sogni, le loro aspirazioni".

Cosa succede sul palco?

"L’ambientazione è molto scarna. La storia che racconto è basata su elementi scenografici essenziali, come essenziale era lo studio dove giravamo. Uno schermo riproduce le quinte del programma dove io racconto quello che eravamo e quello che avremmo voluto essere, inframmezzando le parole con una selezione di video frutto delle tantissime richieste ricevute. D’altro canto, quelli erano anni nei quali i clip erano spesso opere d’arte affidate anche a grandi registi. Gli investimenti delle case discografiche erano altissimi. E noi siamo stati, per fare solo un nome, i primi a trasmettere i video di un gruppo allora sconosciuto, i Coldplay, poi diventati le star del pop che conosciamo".

Coppola, brand:new potrebbe tornare in tv?

"La tv oggi è un contenitore di prodotti, non ha più una sua identità. Penso che quella del teatro sia la dimensione migliore per celebrare un programma così particolare, dove si parlava di sentimenti e di pop, di storie personali e di eroi del rock, mescolando il pubblico e il privato".