Bologna, 23 giugno 2023 – “Abbiamo paura che prima o poi ci facciano del male e che ci aggrediscano". Comprare casa e trasferirsi lontano dal centro storico sembrava l’inizio di un sogno per una coppia omosessuale, che si è trasferita a ottobre dello scorso anno nella zona Pescarola – Zanardi, nel quartiere Navile. Un traguardo importante, dopo il matrimonio, che si è trasformato in un vero e proprio incubo, perché i coniugi sono continuamente vittime di intimidazioni, azioni e atteggiamenti omofobi dal giorno del loro arrivo nella zona.
Una baby gang, composta da una dozzina di ragazzini di varie origini, ha preso di mira i due uomini, che, al loro passaggio, ricevono ogni giorno una cascata di insulti e intimidazioni. "Da poco dopo il nostro trasloco, abbiamo notato questo gruppetto di ragazzini, che non gradiscono la nostra presenza – racconta la coppia –. All’inizio si limitavano a commenti e insulti cattivi e volgari, ma questo non ci sconvolge: una parte della società è purtroppo omofoba, bisogna riconoscerlo. Ma dagli insulti sono passati ad atti vandalici, violenti". La baby gang è, infatti, passata alle maniere forti: "Ci piantonano sotto casa e iniziano a urlare frasi orride – aggiungono i coniugi –. Suonano ai campanelli di tutti i nostri vicini, urlano ‘froci’, ci offendono in quanto gay. E il tutto si riflette sugli altri abitanti, che sono esasperati".
Il gruppo di ragazzi, come raccontano i due uomini, "bivaccava sotto il portico del condominio. Al nostro arrivo sono stati cacciati. Quando hanno scoperto che eravamo una coppia gay, è scoppiato il putiferio – proseguono –. Abbiamo paura e non siamo tutelati. Stiamo pensando di andare via, di scappare da questa zona. Ormai non si tratta più di sole parolacce".
Luigi e Fausto, nomi di fantasia, temono ulteriori ripercussioni. "Si tratta di violenza verbale, ma non solo – tuona la coppia –. Questi individui ci hanno graffiato la macchina e hanno provato a rubarci il motorino. In più, lanciano sassi contro le finestre e hanno, come ultima cosa, hanno dato fuoco al portico di casa, che è del condominio, ma è un’area che utilizziamo solo noi come passaggio verso l’esterno".
Storia di ordinaria omofobia, alla quale bisogna porre rimedio e che, soprattutto, non può più passare inosservata. "Le chiamate alle forze dell’ordine sono tantissime, le denunce al momento sono tre – concludono i due uomini –. Per fortuna, con il fuoco appiccato, i carabinieri sono riusciti a individuare tre componenti della banda. Ma temiamo per noi: sono ragazzi sbandati in una zona degradata. Abbiamo anche trovato stagnola e cucchiai sotto casa. Serve con urgenza una legge contro l’omofobia".