Un piatto tipico o un drink per sostenere i centri Chiama chiAMA, che aiutano le donne che subiscono atti di violenza: l’iniziativa Lovember torna, dal 1 al 30 novembre. In effetti, per il secondo anno consecutivo, 25 osterie e pub in città e provincia si mobilitano nel quadro della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne che si terrà il 25 novembre.
In pratica, tutte le persone che durante questo mese sceglieranno di consumare qualcosa in uno di questi 25 locali pagheranno il prezzo scritto sulla carta e doneranno il ricavo della propria ordinazione alla raccolta fondi a favore dei centri antiviolenza gestiti dall’associazione MondoDonna Onlus.
"L’esperienza dell’anno scorso è stata positiva. Abbiamo allargato quest’anno la possibilità di aderire ai locali bar e vineria, i luoghi aderenti sono in crescita", spiega Massimo Zucchini, presidente di Confesercenti Bologna, associazione di commercianti all’origine dell’iniziativa. In novembre 2023, la campagna si era tenuta durante una settimana solo ed aveva raccolto 3.000 euro.
"Questa volta, Lovember dura tutto il mese. Continuare a riflettere su queste attualità, purtroppo quotidiane, che ci coinvolgono è fondamentale. Basta guardare i giornali per realizzare che viviamo in un mondo veramente pesante".
Tra questi posti, possiamo citare i ristoranti Biagi, Polpette e Crescentine o Lab16. Dentro i locali, i clienti troveranno il punto di riferimento e sui tavoli la cartolina che indica il piatto o il drink dedicato a Lovember. "Ma la cosa la più interessante, troveranno il numero dei centri anti violenza, – aggiunge Loretta Michelini, presidente di MondoDonna Onlus –. Comunicare e fare conoscere i centri a tutte le donne e a tutti gli uomini è lo scopo principale."
In effetti, anche se la raccolta fondi è primordiale per sostenere il personale qualificato delle strutture di accoglienza, "sensibilizzare e mantenere l’attenzione rimangono le priorità, – continua Michelini –. In 2023 si sono presentate 150 donne, e per il momento quest’anno, siamo a 202. Purtroppo i dati aumentano in continuo", constata Loretta Michelini.
Arthur Duquesne