Bologna, 2 ottobre 2023 – All’interno di Almafest si discute di temi di attualità, grazie all’organizzazione di incontri, convegni e tavole rotonde che mettono in relazione istituzioni e studenti universitari, la metà dei quali proviene da altre città o da altre regioni del Paese. Bologna è una città nuova anche per i settemila studenti stranieri che popolano l’Unibo ed è per questo che le Due Torri vanno presentate e illustrate al meglio.
In questo contesto si inserisce l’appuntamento (Non) è una città per giovani, che raduna sindaci di diverse città all’interno del Dipartimento di Storia Culture e Civiltà. Al fianco del sindaco Matteo Lepore, ci sono Marco Panieri, sindaco di Imola, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna, Damiano Tommasi, sindaco di Verona. “Mezzo milione di persone transita ogni giorno a Bologna - commenta il sindaco Lepore -. I giovani dai 18 ai 34 anni sono cresciuti dell’8,5% in città, ma sono calati i redditi. Affermiamo il diritto allo studio e all’abitare, ma non è compito del Comune. Abbiamo bisogno che lo Stato metta a disposizione nostra e dell’ateneo le aree dismesse nelle nostre città. Se vogliamo dare risposte in breve, dobbiamo affermare il diritto allo studio, individuare alloggi vuoti da recuperare, ma non possiamo farlo senza risorse”.
La contestazione a Lepore
Servono soluzioni rapide e urgenti per rispondere all’emergenza abitativa, sempre più urgente in città. E proprio all’apertura del convegno, alcuni studenti di Cambiare rotta - organizzazione giovanile comunista - hanno preso megafoni e cartelli per protestare (video) contro i prezzi degli alloggi in città e sul tema del caro affitto. “Non riusciamo a studiare, non abbiamo un futuro - gridano -. Ci sono i lavoratori, ci sono gli studenti che vogliono studiare, lavorare e sopravvivere”. Pacata la risposta del sindaco Lepore alla protesta, che tende alla costruzione di un dialogo: “Sono stanco dell’assenza dello Stato, ma non degli studenti che protestano, anzi fanno bene a farlo e spero vengano di più anche in consiglio comunale”, commenta il sindaco. È certo, però, “che a pagare il prezzo della situazione abitativa sono gli studenti” e ancora: “Non possiamo perdere la nostra città universitaria e la nostra comunità di studenti. Non voglio scambiarli con i turisti”.
“Belle parole ma ancora non ci sono fatti - spiega Francesca Saccardi, presidente del Consiglio studentesco -. Bologna è un ascensore sociale che si è rotto. Le amministrazioni precedenti hanno rilegato gli studenti alla periferia; ora, invece, sono visti come capitale umano. Bologna è inaccessibile, parlando anche di marginalità sociale. Il dato reale è che sempre più persone non possono permettersi una vita dignitosa, rilegati ai margini della società, con la chiusura anche degli spazi sociali e gli sgomberi delle occupazioni. Non ci sono metodi di tutela”.