Consorzio vini bolognesi: "La fusione garantisce e tutela i produttori"

Il direttore Giacomo Savorini: "Un passo naturale e logico".

Consorzio vini bolognesi: "La fusione garantisce  e tutela i produttori"

Il direttore Giacomo Savorini: "Un passo naturale e logico".

Con una maggioranza del 96% dei voti assegnati ai 70 soci, la settimana scorsa l’assemblea del Consorzio vini Colli Bolognesi ha deliberato il via libera alla fusione dell’organismo di tutela e valorizzazione con il Consorzio Emilia-Romagna. L’obiettivo è confermato: tutelare e valorizzare le due denominazioni: Docg Colli Bolognesi Pignoletto e Doc Colli Bolognesi da ora in unione con il più forte ente preposto alla tutela della Doc.

"Un passo che rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione" spiega il direttore del Consorzio vini Colli Bolognesi Giacomo Savorini che parla di "un passo apparso a quasi tutti i soci come la naturale e logica conclusione di un percorso sulla strada dell’ottimizzazione degli impegni promozionali e delle risorse.

Una decisione basata sul fatto che da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentano sempre insieme nelle più importanti occasioni settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto", osserva Savorini che si fa garante della difesa dell’identità e della specificità dei prodotti della collina di Bologna. "L’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, non potrà che portare ad un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese anche perchè resteranno in capo ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà Doc e Docg specifiche".