Conclusi i primi lavori sull’Idice "Necessari a ricostruire l’argine"

L’annuncio di Irene Priolo. Scintille col civico Mastacchi. per le casse di espansione.

Conclusi i primi lavori sull’Idice  "Necessari a ricostruire l’argine"

Conclusi i primi lavori sull’Idice "Necessari a ricostruire l’argine"

"Abbiamo lavorato per tre settimane consecutive con sette squadre che hanno operato contemporaneamente e siamo riusciti a chiudere in anticipo i lavori per rincanalare il fiume Idice nel suo tratto a valle del punto di collasso dell‘argine e garantire così il deflusso estivo". Così la vicepresidente della Regione con delega alla Protezione civile, Irene Priolo (nella foto) commenta la conclusione dei lavori sul fiume Idice nei pressi del ponte della Motta, tra i comuni di Molinella e Budrio.

"Il cantiere era partito a inizio giugno e costituisce un passo avanti fondamentale perché indispensabile per la ricostruzione dell‘argine", aggiunge Priolo. Sono stati rimossi circa 120mila metri cubi di terreno, l‘alveo è stato risezionato, ampliato e abbassato per permettere al torrente Idice di imboccare il tratto di valle, garantendo così un maggiore livello di sicurezza per le arginature di monte, fortemente lesionate dalla piena. Questi lavori aumenteranno di molto la rapidità di abbassamento del livello delle acque nell‘area allagata nei pressi di Selva Malvezzi e de la Motta. In Regione ieri si è parlato anche della cassa di espansione del canale Navile nella zona di Bentivoglio. A sollecitare il tema è stato Marco Mastacchi di Rete Civica in un’interrogazione affrontata nella sessione di lavoro della commissione Territorio, Ambiente e Mobilità presieduta da Stefano Caliandro. Il capogruppo civico, ricordando come "a 10 anni dai primi progetti risultino ultimate solo due fasi delle quattro previste", ha sottolineato come i tecnici "non reputino possibile contenere l’onda di piena del Navile attraverso il riversamento di parte delle acque nella cassa di espansione, a causa dei dislivelli che fisicamente non avrebbero consentito l’ingresso delle acque, rendendo di fatto inutile la realizzazione della cassa". Nella risposta, l’assessora Irene Priolo ha chiarito che "le quote e i dislivelli dell’opera sono assolutamente conformi al progetto e confermo che per completare l’opera occorre l’ultima fase dei lavori con la disposizione di opere di presa, ma la cassa di laminazione può funzionare in via transitoria con una capienza pari al 50% del suo funzionamento come testimoniato nel corso degli eventi estremi dello scorso maggio". Nel dichiararsi insoddisfatto delle risposte ottenute, Mastacchi ha replicato sottolineando l’importanza dell’opera per il territorio circostante e si è chiesto "perché sia stato necessario il taglio dell’argine nel corso degli eventi di qualche settimana fa se la cassa è stata progettata per funzionare egualmente anche se in maniera parziale".