
Il monitoraggio della Cgil di Bologna sulla contrattazione aziendale lo conferma: chi lavora in aziende che applicano un contratto integrativo...
Il monitoraggio della Cgil di Bologna sulla contrattazione aziendale lo conferma: chi lavora in aziende che applicano un contratto integrativo di secondo livello mediamente ha uno stipendio in più all’anno: 2.000 euro circa in più in busta paga che si sommano a circa 200 euro di welfare, che si aggiungono a permessi, flessibilità e altri diritti riconosciuti. Una situazione che riguarda 64.926 dei 101.212 lavoratori del settore privato (sui 381.000 totali dell’area metropolitana) impiegati nelle 481 aziende sopra i 50 dipendenti monitorate dalla Camera del lavoro. E dove la contrattazione di secondo livello non c’è, come in molte micro e piccolissime imprese del turismo? Se è impossibile pensare a una trattativa impresa per impresa in realtà con anche solo uno o due addetti, la Cgil insiste per aprire un tavolo metropolitano con istituzioni e associazioni di categoria per arrivare a un contratto territoriale di secondo livello che costituisca una leva per far crescere i salari in un settore che vede aumentare i propri numeri in termini di occupazione, ma non le buste paga. Nella foto, il segretario della Cgil di Bologna, Michele Bulgarelli.