REDAZIONE BOLOGNA

"Comunali, il Pd trovi il candidato unitario"

Appello del deputato dem Benamati. Il segretario Tosiani: "Subito dopo il giuramento del governo Draghi ci sarà un’accelerazione"

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La direzione Pd, a breve, sarà realtà. Lo conferma il segretario provinciale del partito, Luigi Tosiani, ieri all’apertura dell’incontro ’Il nuovo governo: le sfide per Bologna e per il Paese’, promosso dai circoli dem Giusti Ferrarini e Iotti. "Nei prossimi giorni e nelle prossime settimane, subito dopo il giuramento dell’esecutivo, ci sarà un’accelerazione". Oggi, intanto, parte la mobilitazione Pd, coi banchetti nelle periferie della città. Poi si entrerà nel vivo con la convocazione degli organismi di partito. "Il governo Draghi nasce fortissimo e riscriverà il Recovery fund. Su Bologna dobbiamo tentare di fare uno sforzo e una sintesi su un candidato. Credo che le condizioni ci siano", scommette il deputato Pd Gianluca Benamati, che ha commentato in diretta all’incontro web il nuovo scenario nazionale.

Dirimente sarà la data delle elezioni perché, se saranno a giugno, lo sforzo unitario sarà più probabile. In caso di voto in autunno, invece, più facile puntare sulle primarie. "Se ce le chiede la coalizione si devono fare", taglia corto Benamati. Tra i nomi in campo, in molti nel Pd pensano a Matteo Lepore, assessore alla Cultura, che potrebbe essere favorito dal fatto "di essere il più determinato", dice qualcuno. Sull’altro fronte c’è il deputato Andrea De Maria che, però, non ha sciolto ancora la riserva se correre o meno. Poi ci sono gli assessori Alberto Aitini (la cui corrente, Base riformista, tra l’altro, è la più ‘draghiana’ del Pd e ha mantenuto Lorenzo Guerini alla Difesa) e Marco Lombardo, titolare del Lavoro a Palazzo d’Accursio. Si scaldano, poi, in caso di primarie, anche il presidente Acer Alberani e, a sinistra, chissà, Emily Clancy di Coalizione civica. Ma è tutto da vedere. A partire dalle alleanze che verranno.

"Il governo Draghi non modifica lo schema locale. Si deve lavorare a una coalizione che guardi alla sinistra di governo, ma anche a Italia Viva e ai moderatí", insiste Benamati. Linea ribadita da Tosiani: "Coalizione ampia, larga e forte sul modello di quella che ha vinto le elezioni regionali, con attori politici e civici".

Del resto, "se Draghi è riuscito nel miracolo di trasformare in europeisti i sovranisti", dice l’assessore regionale al Lavoro Vincenzo Colla, è chiaro che "l’Emilia-Romagna aiuterà questo governo. E gli investimenti che arrivano qui, come il colosso cinese Faw, sono un’opportunità per tutto il Paese". E se Colla – in diretta – fa gli auguri al neo ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ex assessore regionale, lo stato maggiore dem promuove Draghi: "Un’opportunità per il Paese. Ma l’esecutivo Conte II non va rinnegato", dice Tosiani. "Draghi è più politico di quanto ci immaginavamo", aggiunge Benamati sui 15 ministri politici e gli 8 tecnici. Parole positive anche per il segretario dem Zingaretti ("punto di equilibrio tra le tensioni interne", chiosa Benamati), mentre sul tavolo restano le sfide del futuro. Elena Gaggioli, assessora all’Agenda digitale del Comune, ieri al dibattito web, ha ribadito "il diritto alla connessione" e la necessità di superare "il divario digitale".

Annuisce il consigliere dem Raffaele Persiano: "L’amministrazione che verrà abbia come faro la lotta alle diseguaglianze". "Sulla sanità, intanto, stiamo facendo un ottimo lavoro", conclude la dem Caterina Manca, presidente della commissione Sanità in Comune.

ros. carb.