Altro stop della Corte dei conti al premio di produttività per i dipendenti del Teatro Comunale. La nuova ipotesi di accordo di metà settembre per salvare il tormentato bonus (atteso dal 2023 e con prospettiva di essere pagato in due tranche, una subito e una non oltre gennaio) è stata spedita l’8 ottobre ai magistrati contabili, che l’hanno dichiarata "radicalmente irricevibile". Inoltre, le modalità con cui la Fondazione ha gestito la partita sono definite dalla Corte "fortemente approssimative e superficiali". Lo svela la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Manuela Zuntini, che per prima portò nell’aula di Palazzo d’Accursio la notizia dello stop della Corte dei conti al premio di produttività perché l’accordo del 2023 (che lo re-introduceva dopo anni in cui i dipendenti vi avevano rinunciato per contribuire al risanamento del Teatro) era stato trasmesso con troppo ritardo perché fosse visionato e ‘autorizzato’ dalla stessa Corte dei conti, che sollevava anche problemi sul meccanismo di finanziamento del bonus.
Passata l’estate senza schiarite sulla vicenda, sindacati e dipendenti avevano indetto due scioperi (19 e 29 settembre) prima che il sindaco e presidente della Fondazione,Matteo Lepore, prendesse in mano la questione arrivando alla nuova ipotesi di accordo. Ora però Zuntini fa sapere che questa "non tiene".
"Ancora una volta il parere della Corte dei conti è negativo. I magistrati contabili rilevano che la Fondazione ha portato avanti un’ipotesi di accordo senza acquisire il parere necessario del Consiglio di indirizzo e del Collegio dei revisori", scrive la meloniana. La Corte dei conti rileva "una evidente difficoltà" e indica "un cammino guidato" per poter realizzare un’interlocuzione che in futuro possa portare a un percorso "lineare, trasparente e pienamente conforme al dato normativo".