LUCA ORSI
Cronaca

Commercio a Bologna, la sfida alla crisi di Cinzia e Fernanda: “Colori per dare ottimismo”

Si sono messe in proprio in via Clavature in piena pandemia: “Abbiamo scommesso su noi stesse e sulla nostra esperienza. Con un piano e uno studio di mercato”

Cinzia Gazzilli (a destra) e Fernanda Nairac nel loro negozio di via Clavature

Cinzia Gazzilli (a destra) e Fernanda Nairac nel loro negozio di via Clavature

Bologna, 3 aprile 2023 – “Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità”. Parole attribuite ad Albert Einstein che Cinzia Gazzini – pugliese, una carriera da store manager in giro per l’Italia per note griffe della moda – recitava come un mantra quando tre anni fa, in piena pandemia, decideva di mettersi in proprio. E aprire in via Clavature, insieme con l’amica argentina Fernanda Nairac – anche lei da anni nel settore – la boutique ‘Sandra e Celeste’, inaugurata durante la pandemia.

Cinzia Gazzini, come vi è venuto in mente di aprire un’attività in un momento così difficile?

"Io e Fernanda abbiamo scommesso su noi stesse. Abbiamo una grande esperienza, passione e voglia di lavorare. E io, raggiunti i cinquant’anni, avevo voglia di un’attività mia. Così, ci siamo imbarcate in questa bella avventura".

In piena pandemia. Avete avuto coraggio.

"Dalle difficoltà nascono le opportunità, si dice. Beh, noi ci abbiamo creduto. E ci siamo mosse con consapevolezza, non ci siamo certo buttate a casaccio".

In che senso?

"Avuta l’idea, volevamo capire se era sostenibile. Io ho messo a frutto un master in marketing: abbiamo fatto un piano economico, una ricerca di mercato. Il risultato è stato confortante: qui c’era la nicchia di mercato in cui potevamo posizionarci. Allora mi sono messa alla ricerca del locale adatto".

Impresa non facile, con il mercato immobiliare di Bologna.

"Qui torna il discorso delle opportunità nei momenti difficili. Credo che, se non ci fosse stato il Covid a sconvolgere il mercato, uno spazio in via Clavature non l’avrei trovato".

Prima il Covid, poi l’invasione dell’Ucraina.

"In effetti, abbiamo aperto in un momento in cui tutto era nero. Allora abbiamo deciso di contrastare il buio con l’esplosione di colori dei nostri capi. Insomma, abbiamo voluto aprire un negozio ‘diverso’ da quelli cui i bolognesi sono abituati".

Una scelta vincente?

"Beh, all’inizio non è stato facile. Si percepiva, nella gente, un’inquietudine di fondo data dal momento. Per strada non passava quasi nessuno. Oggi il bilancio è più che positivo. La clientela si sta fidelizzando, apprezza la qualità e l’originalità dei nostri capi. E già nel 2024 io e Fernanda stimiamo di riuscire a rientrare dell’investimento fatto".

Un giudizio sui bolognesi?

"Sono accoglienti, e amano il bello".