Bologna, 3 agosto 2024 – Alla commemorazione della strage in stazione, il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi dice che l’attentato affonda “nelle organizzazioni nate dal Msi e che oggi figurano a pieno titolo nel governo”. Il viceministro dei Trasporti Galeazzo Bignami, presente in piazza, sobbalza: “Da esponente di governo, di destra, e bolognese, reputo inaccettabili certe parole. Non ho mai speso una parola di dubbio sulla matrice fascista della strage. Anzi, proprio come le vittime, anche il governo chiede piena verità. Parole così sono pericolose”.
Bolognesi ha detto che il governo nega l’evidenza della matrice fascista. Non è vero?
“Nessuno ha mai messo in dubbio la verità dei processi. Dire che siamo continuatori e collusi con gli stragisti è gravissimo. Dopo quelle parole, in piazza, sono stato insultato, c’è chi vedendomi si è tappato il naso, mi ha fatto gestacci. Non mi era mai capitato, il discorso ha fomentato i facinorosi. Non ho intenzione di subire limitazioni anche minime della mia libertà. E sono offeso da bolognese, prima di tutto”.
È in corso il dialogo sull’iniziativa di legge a sostegno delle vittime del terrorismo, tra governo e associazione. Una contraddizione?
“È normale rivolgersi al governo, che è di tutti, per queste iniziative, a prescindere dal proprio pensiero politico. Ma con che faccia lo si fa, se lo si ritiene colluso con gli stragisti, e lo si dice in piazza? Bolognesi non ha certo specificato di averci più volte incontrati. Posso capire che il lutto possa fare eccedere nelle esternazioni, ma c’è un limite”.
Lei ricorda quel 2 agosto?
“Chiunque a Bologna ricorda quella ferita, uno dei miei primi ricordi d’infanzia. Tutti gli anni in cui ho potuto sono stato in piazza a commemorarla. La strage è di tutti, è storia nazionale. Si parla di violenza politica? Io e la mia famiglia l’abbiamo patita sulla nostra pelle, non me la insegna Bolognesi”.
Pensa di agire in qualche modo?
“Mi riservo qualsiasi iniziativa per tutelarmi da questo attacco su più fronti”.