GIOVANNI DI CAPRIO
Cronaca

Comitato Besta a Bologna e insulti a Lepore, Bulgarelli (Cgil): “Superato di nuovo il confine”

Il segretario della Cgil Bologna ha commentato gli ultimi episodi di contestazione, dopo le manifestagioni delle ultime settimane e l’accusa di ‘fascista’ nei confronti del sindaco alla festa nazionale dell’Anpi in piazza Lucio Dalla

Bologna, 1 luglio 2024 – “Il confine è stato superato nuovamente. Queste modalità puniscono le ragioni del merito”, ha commentato così Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna, le contestazioni al sindaco Matteo Lepore avvenute nei giorni scorsi da parte del comitato Besta.

A sinistra, Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna. A destra, la manifestazione di alcuni esponenti del comitato Besta contro il sindaco Matteo Lepore durante la festa nazionale dell'Anpi
A sinistra, Michele Bulgarelli, segretario Cgil Bologna. A destra, la manifestazione di alcuni esponenti del comitato Besta contro il sindaco Matteo Lepore durante la festa nazionale dell'Anpi

È un problema di modalità, dunque, secondo Bulgarelli: "Quando avviene una manifestazione, bisogna capire che essa avviene definendo delle ragioni di merito e che, quindi, così facendo vengono squalificate”. Allora, questa mattina all’interno della sede della Cgil di Bologna, il suo segretario Bulgarelli ha interpretato così con i cronisti le agitazioni tra i manifestanti del Don Bosco e il Comune, in quello che è un rapporto che ancora oggi non decolla e dopo che alcuni manifestanti hanno dato del “fascista” a Lepore, questa è solo l’ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso: “Noi ci ritroviamo a parlare delle vicende del comitato Besta dopo gli insulti e le offese sessiste alle croniste fuori il tribunale nell’aprile scorso e le minacce della scorsa settimana all’assessore ai lavori pubblici Simone Borsari. Insomma, il confine del metodo di contestazione è stato passato per la terza volta”, sostiene Bulgarelli.

Le parole del segretario Cgil Bologna arrivano dopo la risposta del sindaco Lepore ("Faccio fatica ad ascoltare cosa dice chi minaccia i miei assessori”), la difesa dell’Anpi alle istituzioni (“Loro non sono antifascisti”) e anche la testimonianza di uno degli esponenti del comitato Besta, Roberto Panzacchi: “Quei cori non corrispondono alla nostra volontà. La protesta doveva essere silenziosa. Sappiamo che è stato un errore grave e non vogliamo che succeda di nuovo”, racconta Panzacchi intervistato dal Corriere della Sera.