Bologna, 2 novembre 2024 – Duelli e confronti. Strette di mano e scintille. Benvenuti nel rush finale della campagna elettorale dei due principali contendenti alle prossime Regionali dell’Emilia-Romagna: Michele de Pascale (centrosinistra) ed Elena Ugolini (centrodestra).
Uno scontro partito lentamente, senza scossoni, con entrambi sempre in punta di fioretto. Niente a che vedere con la contrapposizione tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni, con le Sardine a riempire le piazze e il ministro-leader leghista a scampanellare agli spacciatori.
Qualcosa, però, poi è cambiato anche in questa contesa. Con Ugolini – fino ad allora sempre conciliante in perfetto stile cattolico (viene da Cielle) – un po’ più aggressiva. A modificare l’andamento di una partita che sembrava giocarsi quasi tutta sulla sanità, sono arrivate le ennesime alluvioni, poi le elezioni liguri con tutte le incognite del caso (vedi astensionismo), infine l’annuncio che leader e big di partito (dalla premier Giorgia Meloni a Elly Schlein) arriveranno a dare una spinta ai due candidati.
Di certo, tra i temi più divisivi, c’è quello della gestione del territorio. Con de Pascale in veste di sindaco di Ravenna alle prese coi disastri del maltempo e l’avversaria in giro per le zone allagate a difendere l’operato del governo e attaccare la gestione della Regione "che ha cementificato troppo". Distinguo sono arrivati anche sulle infrastrutture e la mobilità (con focus sulla Città 30 di Bologna), e negli ultimi giorni anche sull’aborto. Ed è proprio sui diritti che, forse, i due avversari si sono mostrati più lontani. Tutto era iniziato dal tema delle associazioni anti-abortiste nei consultori su cui Ugolini si era detta favorevole, stoppata invece da de Pascale che anche due giorni fa ha intimato di tenere fuori la politica da queste strutture: "Portare i pro-vita negli ambulatori non è certo un aiuto alle donne". La distanza tra il dem e la preside si è acuita dopo che la regione Emilia-Romagna ha approvato una determina che permetterà da gennaio di assumere la pillola abortiva a casa propria. Se, infatti, il candidato di centrosinistra si è detto favorevole ("l’Emilia-Romagna è una regione modello sui diritti"), la candidata di centrodestra ha glissato non commentando la novità, limitandosi il giorno dopo a dire "che va garantita la piena applicazione della 194".
Sulle infrastrutture c’è la comune volontà di procedere sul Passante di Bologna, ma sul sistema regionale degli aeroporti, ad esempio, che de Pascale caldeggia, Ugolini gli ha sempre presentato il conto ("perché non l’avete fatto prima?"). Scontro duro, poi, sui Cau (i Centri di assistenza urgenza). Se anche de Pascale ammette che vanno migliorati (del resto, l’assessore alla Sanità, Raffaele Donini, è pur sempre in corsa con la lista Pd), per Ugolini "hanno fatto solo danni". I due aspiranti governatori, infine, restano agli antipodi sulla questione dei nuovi limiti di velocità. La Città 30 di Bologna è presa a esempio nel programma di de Pascale, mentre per la candidata del centrodestra è solo "una misura ideologica che danneggia Bologna".
In attesa delle urne, c’è una data da cerchiare in rosso: il duello del 14 novembre tra de Pascale e Ugolini organizzato dal Carlino al teatro Duse di Bologna.