Bologna, 4 novembre 2024 – Nel podcast di oggi, intitolato “il Resto di Bologna”, parla il Rettore del Reale Collegio di Spagna, Juan José Gutiérrez Alonso, in occasione del 660mo anniversario della fondazione dell’Istituzione cattolica più antica della nostra città, voluta nel 1364 dal cardinale Egidio Albornoz.
Per noi bolognesi è un luogo magico e un po’ misterioso che, purtroppo, molti non conoscono perché è privato e gode di extraterritorialità. Al di là delle alte mura che lo circondano in via Collegio di Spagna, via Urbana e via Belfiore si estende una magnifica costruzione circondata da un giardino con piante secolari e la magia di un tempo che fu.
Il Collegio di Spagna rappresenta un vanto per la città, perché Bologna, al tempo della sua fondazione, faceva parte di un disegno papale, trovandosi a metà strada tra Roma e Avignone, dove in quel momento il Papa aveva sede. Da allora, come da statuto, le regole sono rimaste uguali e i collegiali spagnoli, detti ‘bolonios’, arrivano puntualmente a Bologna per studiare, dopo aver ottenuto un alto punteggio di laurea nel loro Paese di origine e superato un concorso nazionale che valuta i loro meriti, nonché, come requisito essenziale, essere cattolici.
La borsa di studio dei giovani, quindi, è interamente finanziata dall’amministrazione spagnola del Collegio, il cui compleanno quest’anno cade in un momento molto positivo a livello economico e patrimoniale, segno che è amministrato da un Rettore competente qual è Gutiérrez Alonso.
Espressione della riconosciuta emancipazione femminile, dal 2020 il Rettore ha realizzato, per volontà del patrono e Presidente del Patronato, l’eccellentissimo Ivan de Arteaga, un programma speciale per aprire alle donne il Collegio, seguendo le stesse regole valide per i colleghi uomini.
Gli studenti frequentano la nostra Università e in particolare un dottorato di ricerca in Giurisprudenza. Una volta tornati in Spagna saranno pronti ad affrontare professioni di alto prestigio. Fattori importanti da sottolineare sono la solidarietà e l’amicizia che nascono tra questi dottorandi, al punto che resteranno in contatto per sempre, aiutandosi l’uno con l’altro nelle varie professioni intraprese. La realtà dei ‘bolonios’ si integra con quella dei giovani bolognesi, costituendo un bellissimo rapporto di stima e amicizia, al punto che è capitato che studenti spagnoli abbiano sposato ragazze bolognesi.
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