Bologna, 12 febbraio 2021 - "Non esistono timori, né vincoli", perché "lavoriamo con tutti, o quasi, in piena indipendenza e trasparenza da sempre. E l’archiviazione dei nostri nella vicenda Idice ha dimostrato che quel rapporto era sano". Lo dice chiaro chiaro Mauro Lusetti: "Non parliamo soltanto con i fascisti". E’ la pregiudiziale democratica che va a braccetto con una nuova era, che conferma sempre il numero uno nazionale di LegaCoop e presidente di Alleanza delle coop: "Dire che le coop rosse non esistono più è una banalità". Il futuro è ora, e il dirigente modenese d’origine non si sottrae sia a considerazioni sul nascente governo, sia una riflessione sul retaggio della Colata, sei anni dopo. "Come Alleanza delle cooperative siamo stati in audizione dal presidente incaricato Mario Draghi – racconta Lusetti –. Posso dire che la scelta del presidente Mattarella di indicare il professor Draghi ha spazzato via i commenti su quanto accaduto prima. Senza troppe dietrologie abbiamo praticamente perso tre mesi".
Valutate quindi come provvidenziale la scelta di Draghi? "Siamo di fronte a una decisione di Mattarella decisamente impegnativa. Che è un monito fortissimo a questa classe politica, incapace di trovare soluzioni al proprio interno. A Draghi abbiamo manifestato il nostro sostegno, la scelta del Colle è adeguata ai problemi esistenti". Cosa gli avete chiesto? "Ci siamo messi a disposizione con tutta la nostra organizzazione per far fronte alle due urgenze: la presentazione del Recovery Plan e il piano delle vaccinazioni. Sui vaccini gli abbiamo detto che dobbiamo essere molto più ambiziosi rispetto ai piani: l’elemento dirimente è la presenza dei vaccini. E nel momento in cui l’Europa e il governo ce li mettono a disposizione, noi mettiamo a disposizione tutte le nostre strutture socio-sanitarie per accelerare le operazioni. Il Paese deve venirne fuori". La politica e il rapporto con i mondi economici, in Italia e da noi, anche con le coop. A che punto siamo? "Da anni stiamo percorrendo una strada di autonomia e indipendenza dalla politica in generale. Percorso che ci ha consentito di costruire l’alleanza con Confcooperative e Agc. E mi creda, se ci fossero stati rapporti malati con la politica tutto questo non sarebbe stato possibile. Ci confrontiamo con tutti. Sul territorio più alto, quello del bene comune del Paese, non abbiamo né timori, né vincoli. Perché abbiamo la schiena dritta". Il Tar ha bocciato la richiesta di risarcimento di alcune coop per lo stop alla newtown da parte dell a sindaca di San Lazzaro, Isabella Conti. In questi sei anni com’è cambiato il rapporto con la politica? "A me interessa sottolineare che i magistrati, 4 anni fa, hanno archiviato i nostri dirigenti indagati sulla stessa vicenda. Un’archiviazione che ha specificato che ci siamo comportati correttamente. Un conto è avere opinioni diverse, un altro commettere dei reati. Il rapporto cooperazione-politica è legittimo e trasparente. I percorsi di autonomia e indipendenza sono nati ben prima della Colata di Idice, una vicenda che ha avuto un grande clamore per i personaggi coinvolti. Ma ripeto, politicamente per me è rilevante l’archiviazione dei nostri dirigenti accusati ingiustamente, non la pronuncia del Tar". Archiviazione arrivata con la sottolineatura dei giudici riguardo a una «condotta pressoria» che non ha costituito reato. Visto il polverone scatenato si sarebbe potuta evitare quella condotta? "Se ci fosse stato reato quel giudice sarebbe andato avanti. I dirigenti allora hanno fatto il loro mestiere senza superare linee invalicabili. Noi siamo autonomi, anche da quei partiti che si ritengono più vicini a noi". Comunali a Bologna, anche lei vedrebbe bene un sindaco dal profilo ‘internazionale’? "Tante grandi città dovranno ripensarsi. Mi auguro solo che i profili siano i più compatibili con gli orientamenti che ci arrivano dall’Europa, per portare la città verso un’economia più sostenibile e più attenta alle persone e all’ambiente".