FRANCESCO MORONI
Cronaca

Coalizione, lo strappo. In diversi comuni è rottura con il Pd: "Visioni differenti"

Il posizionamento della lista di sinistra nelle prossime amministrative . A Casalecchio appoggio a Braga: "C’è stata una forzatura sui metodi. Basta con le imposizioni calate dall’alto". Scelte diverse anche a Ozzano.

Coalizione, lo strappo. In diversi comuni è rottura con il Pd: "Visioni differenti"

Coalizione, lo strappo. In diversi comuni è rottura con il Pd: "Visioni differenti"

Nella costellazione delle Comunali in arrivo, Coalizione civica non è intenzionata a seguire sempre e comunque la stella polare del Partito Democratico. "Una visione Bologna-centrica" che non combacerebbe con "i reali bisogni di determinati territori dell’area metropolitana", spiegano in coro i presidenti Paolo Brugnara e Marina D’Altri.

Marina D’Altri. In alcuni casi, come con la candidatura a sindaca di Marilena Pillati a San Lazzaro, le visioni della lista di Emily Clancy – peraltro vice di Matteo Lepore sotto le Due Torri – corrisponde alla proposta dei dem; in altre situazioni, decisamente no.

Il casus belli è soprattutto quello di Casalecchio, dove Coalizione sostiene la lista ‘Centrosinistra per Casalecchio’ – in particolare attraverso l’attuale vicesindaco Massimo Masetti – e il nome del civico Dario Braga, ex prorettore dell’Alma Mater, come primo cittadino. Candidatura promossa da Azione e da Carlo Calenda. Un terreno che pare scivoloso e rischia di far scricchiolare le certezze del Pd, chiamato alla prova del nove soprattutto nei piccoli Comuni, in particolare in quelli colpiti dall’alluvione, proprio in quelli – insomma – in cui le visioni sembrano piuttosto distanti da chi, a Palazzo d’Accursio, forma la coalizione di maggioranza.

"Ci sono geometrie variabili – puntualizzano D’Altri e Brugnara –: per noi la proposta politica viene prima dei nomi. Uno dei motivi che muove le nostre scelte è proprio la sofferenza di alcuni amministratori: il fatto che il sindaco di Bologna sia anche il sindaco della Città metropolitana, e quindi non venga nominato attraverso un’elezione diretta, fa in modo che molte scelte politiche ricadano sui Comuni, che vengano subite senza poter essere discusse. Su certi temi, in sostanza, non c’è perfetto allineamento con le decisioni della Città metropolitana".

Sostenibilità ambientale, trasporto pubblico e servizio ferroviario metropolitano, politiche sui rifiuti, lavoro in appalto e politiche migratorie: questi i nodi principali della matassa che separa le due parti.

La lista dei Comuni dibattuti, in realtà, non è poi così corta. A Ozzano, ad esempio, Coalizione sostiene la candidata sindaco Bruna Bandini per ‘Progresso Ozzano’, lista civica in opposizione ai dem: "Una lista che aveva già il 16% all’opposizione, con cui abbiamo lavorato bene e in cui ci riconosciamo", sottolineano ancora D’Altri e Brugnara. C’è Monte San Pietro, poi, dove Coalizione appoggia la candidatura di Ivano Cavalieri con ‘Futura Monte San Pietro’, in contrasto all’eventuale secondo mandato dell’attuale sindaca piddì Monica Cinti. E ancora: Crevalcore, con il sostegno al civico Marco Martelli e a ‘Progetto comune’. Affinità, invece, con il candidato dem Paolo Gurgone a Castel Maggiore.

Occhio, però, a parlare di frattura tra la lista e il Pd. Una parola che non piace a Coalizione: "Si tratta di scelte sui singoli territori – spiegano i presidenti –. È un sentimento diffuso, che si genera quando le scelte passano sulla testa delle amministrazioni perché, in certe zone, manca un rappresentante o un consigliere. Si tratta soprattutto di metodo, di ascolto e di confronto con i territori. E c’è la necessità di riconnettere anche politicamente determinate situazioni: è quello che stiamo provando a fare con questa rete, che abbiamo avviato ormai un anno fa".

Proprio la questione del "metodo" è un tema molto caldo: "Ci ha portato a una conformazione diversa rispetto al centrosinistra ‘classico’, diciamo – proseguono i presidenti –. Solo così, in alcuni casi, si riesce a costruire politiche migliori. L’esempio più evidente è quello di Casalecchio, dove proprio sui metodi c’è stata una forzatura del Pd".

Lo sguardo, ovviamente, non è solo puntato all’8 e al 9 giugno, ma anche alle future elezioni Regionali: "Primarie sì o no? Possono diventare uno strumento, ma su questo siamo d’accordo con il sindaco Lepore – chiudono da Coalizione –. Prima di trovare i nomi, bisogna parlare di programma condiviso".