
"In calce ai messaggi d’odio rivolti alla vicesindaca, Emily Clancy, c’è la “firma” delle forze politiche di destra". A dirlo...
"In calce ai messaggi d’odio rivolti alla vicesindaca, Emily Clancy, c’è la “firma” delle forze politiche di destra". A dirlo è Matteo Lepore, intervenendo sugli insulti social che hanno colpito Clancy dopo la sua presa di posizione sui poster affissi in città dall’associazione Genitori sottratti. "Sono tre anni che denunciamo un clima di tensione nei confronti delle forze politiche diverse dalla destra", afferma Lepore. "Credo che dobbiamo essere accanto alla nostra vicesindaca, che giustamente. Non è la prima volta che ciò accade. Noi andiamo avanti, molto sereni, però si deve sapere in questo Paese che la destra utilizza i social per provare a fermare gli avversari attraverso l’odio".
"Non è nel nostro stile fomentare campagne d’odio", queste le parole Francesca Scarano, capogruppo di FdI in Consiglio comunale. "Per quanto riguarda gli insulti rivolti a Clancy– ha proseguito – non condividiamo affatto l’uso dei social per esprimere offese. Tuttavia, non accettiamo nemmeno che il sindaco Lepore affermi che ‘c’è la firma della destra’". Azzurro donna Bologna, che unisce le donne di Forza Italia, esprime "profondo sdegno verso le offese e le minacce pervenute a Clancy per aver espresso perplessità in merito alla campagna avviata dall’associazione Genitori sottratti". E boccia i cartelloni "che, con una grafica che ricorda quella utilizzata per sensibilizzare contro la violenza di genere, creano una antitesi uomo-donna". Nel dirlo Costanza Bendinelli ed Erika Seta, coordinatrici di Azzurro Donna Bologna ed Emilia-Romagna, rimproverano ai Genitori sottratti di non aver compreso che "la violenza di genere si annida in un patriarcato che non vuole perdere il suo dominio e necessita di un percorso lungo per raggiungere la parità di genere".