PAOLO ROSATO
Cronaca

Città 30, nuovo strappo. Il Comune al ministero: "Fate interessi di parte". FdI: "Si va fino in fondo"

Ammesso il ricorso contro le ordinanze, udienza di merito il 23 ottobre. Orioli: "Sospensiva ko, esito favorevole". Cavedagna: "Molto soddisfatti".

La città 30 al Tar

Bologna, 17 aprile 2024 – Ha una data l’udienza di merito al Tar sul ricorso di due tassisti e di Stefano Cavedagna contro la Città 30: mercoledì 23 ottobre. La fissazione, celere, è avvenuta ieri nel corso di una camera di consiglio al tribunale amministrativo di Bologna, dove i ricorrenti hanno chiesto di cancellare la causa dal ruolo delle sospensive, formulando contestualmente l’istanza di fissazione di una udienza di merito. Senza la quale la discussione del ricorso sarebbe potuta avvenire anche dopo anni, e invece ci vorranno sei mesi perché il presidente del Tar avrebbe ritenuto importante sia la materia del ricorso, sia l’opportunità di una trattazione il prima possibile. Quanto alla rinuncia alla sospensiva da parte dei ricorrenti (assistiti dall’avvocato Silvia Marzot), secondo quanto filtra sarebbe stato non semplice ottenere un congelamento della Città 30 – giustificando quindi il periculum in mora – prendendo le mosse dalla perdita di guadagno di soli due tassisti e di un singolo cittadino. Ma il tema dell’impugnazione è molto più ampio e per i ricorrenti il passaggio di ieri, in definitiva, è stato favorevole e positivo.

Stessa lettura da parte del Comune, che ha in aggiunta – nuovamente – caricato a testa bassa contro il ministero dei Trasporti, ‘colpevole’ per Palazzo d’Accursio di essersi costituito in giudizio e quindi di avversare le ordinanze della Città 30. "Si è trattato di un esito favorevole per il Comune poiché i ricorrenti hanno ritenuto di non insistere nel cautelare – ha dichiarato l’assessora alla Mobilità, Valentina Orioli –, che mirava a bloccare i provvedimenti emessi dal Comune, vista l’assenza dei presupposti". E’ "discutibile", poi per il Comune la scelta del ministero "di costituirsi in giudizio a sostegno di un ricorso formulato da tassisti, insieme peraltro a un consigliere comunale di Fdi candidato alle europee (Cavedagna, ndr). Un cortocircuito politico-istituzionale che credo i cittadini non meritino – ha attaccato Orioli –. Da un lato il ministro invita i Comuni a discutere in sede Anci. Dall’altro, si costituisce in giudizio per sostenere le istanze di parte di due tassisti. Questo mentre il suo viceministro", Galeazzo Bignami, "minaccia da mesi la disapplicazione degli atti. Più di tante dichiarazioni, la costituzione chiarisce i veri interessi in gioco, che non sono purtroppo quelli della sicurezza dei cittadini, ma il sostegno a singoli interessi di parte. Difenderemo in ogni sede il nostro impegno". Palazzo d’Accursio ha anche ringraziato la Fondazione Scarponi e l’Associazione nazionale familiari e vittime della strada, che si sono opposte in giudizio contro il ricorso. "Samo contenti che ci siano – ha detto Orioli –, sono fortemente impegnate sul tema della sicurezza stradale".

Le dichiarazioni di Stefano Cavedagna, capogruppo di FdI che fa parte dei ricorrenti. "Siamo molto soddisfatti che il Tar abbia fissato al 23 ottobre la data dell’udienza di merito, in tempi molto brevi rispetto alle consuete lungaggini della giustizia amministrativa – ha sottolineato il meloniano –. La nostra istanza è stata accolta ed è pertanto meritevole di giudizio, alla faccia di chi sosteneva che non fosse ammissibile il ricorso contro la Città 30. Siamo convinti che il ricorso sia fondato e con questo vogliamo tutelare tutti i bolognesi, che stanno subendo un evidente danno da questa scelta ideologica e contro legge del Sindaco Lepore. La Città 30 deve essere fermata, non saranno certo le ricostruzioni deliranti della giunta Lepore rispetto al processo a fermarci".