Bologna, 5 luglio 2023 – Città 30 vale per tutti, bus compresi. Uno degli attori protagonisti della decisione e del nuovo limite di velocità è il trasporto pubblico locale, che "quotidianamente si rivolge a centomila persone, che utilizzano l’autobus", spiega Andrea Matteuzzi, segretario della Filt-Cgil. Ad abbassare la velocità, quindi, saranno anche i mezzi Tper, che hanno tabelle e orari programmati da rispettare, per garantire la qualità del servizio ai tanti cittadini che utilizzano il trasporto pubblico.
"Siamo tutti d’accordo sulla salvaguardia delle persone – evidenzia Matteuzzi –. Ma ci saranno seri riflessi sui trasporti locali e di linea. Al momento, la velocità media commerciale è di 14,5 chilometri orari, a fronte dei 50 consentiti. Se prendiamo come esempio le linee 25 e 27, che sono ad alta frequenza, la velocità a 30 potrebbe abbassare i ritmi e la qualità delle frequenze. Devono essere considerati impegno e garanzia, che si traducono anche in risorse". Uno degli obiettivi di Città 30, infatti, è incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici, "ma per farlo bisogna garantire il mantenimento delle frequenze – sottolinea il segretario –. E in più, nel più breve tempo possibile è necessario aumentare i chilometri di corsia preferenziale".
Ma ciò che spaventa di più è il nervosismo che il nuovo limite causerà. "C’è una forte tensione da parte dei lavoratori – prosegue Matteuzzi –. L’autista deve applicare il codice della strada, certo, ma se la via è libera e il ritmo sarà dei 30 all’ora, ci potrebbero essere lamentale da parte dell’utenza. E questa frustrazione si può tradurre in altro, ripercuotendosi sull’autista stesso, che va tutelato".
I primi giorni di sperimentazione stanno trascorrendo tra qualche polemica e molta "confusione". "Si è urlato ai quattro venti che Bologna sarebbe diventata Città 30, ma mancano perfino i cartelli – tuona Max Colonna, segretario regionale di Uil Trasporti –. Ci si aspetta un allungamento dei tempi di percorrenza, che comporta in linea di massima anche un peggioramento del servizio". A pagarne pegno, oltre agli utenti, saranno i lavoratori. "L’impatto sarà negativo sul trasporto pubblico, perché ne rallenterà la percorrenza: a parità di servizio, i passaggi alle fermate saranno più diradati – afferma Colonna –. Abbiamo chiesto un confronto con Comune e Tper, per andare verso un progressivo adeguamento dei tempi di percorrenza, rispetto alle nuove esigenze. Al momento viviamo ancora in una situazione di incertezza, perché neanche i lavoratori sanno come devono comportarsi. Non escludo, perciò, che qualcuno vada oltre ai 30 all’ora per garantire i passaggi alle fermate. Abbiamo un incontro a breve con l’amministrazione, venerdì 14, per creare una road map che accompagni il processo, che nelle modalità è stato repentina". Anche per il trasporto locale, questi mesi saranno di monitoraggio e di dialogo con palazzo D’Accursio. Tper analizzerà, anche con la strumentazione apposita, i tempi di percorrenza delle linee.