Bologna, 12 marzo 2024 – Nemmeno due settimane e siamo di nuovo al punto di partenza. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sta pensando nuovamente di mettersi in contatto con il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, per chiedergli di uniformarsi alla Direttiva ministeriale del primo febbraio scorso, quella che smontava la Città 30 ‘alla bolognese’. Nella richiamo in via di definizione, il dicastero guidato da Matteo Salvini (Lega), con viceministro il bolognese Galeazzo Bignami (FdI), chiederebbe a Palazzo d’Accursio di uniformarsi in tempi rapidi. O comunque entro la fine del mese. Se così non sarà, tornerà a incombere su Bologna un provvedimento disapplicativo ministeriale che costringerebbe la giunta a guida Pd di rivedere il provvedimento e le delibere emanate zona per zona. Si tratterebbe del terzo richiamo ufficiale in quasi due mesi di Città 30. C’è anche l’ipotesi che oggi il ministro Matteo Salvini, che vedrà Ance, trovi un’intesa per proseguire con il dialogo senza richiami ufficiali.
Ma perché si è arrivati a questo punto, a questo tiro a una fune che si sta per spezzare definitivamente? Bologna, come noto, ha deciso di mettere il limite dei 30 all’ora a circa il 70% del territorio comunale. Una misura eccessivamente generalizzata per Roma, che ha emanato quella direttiva per fare ordine e soprattutto per fissare una volta per tutte un metodo, comune a tutte le città. Per scendere dai 50 ai 30 all’ora servono delle motivazioni precise. Scuole, ospedali, luoghi sensibili, l’elenco è specificato proprio nel provvedimento di Porta Pia. E per ogni strada deve esserci un’istruttoria, non una ‘zonizzazione’ come quella messa giù sotto le torri. Lepore però si è sempre detto in regola rispetto ai desideri del ministero. "Salvini non disapplicherà nulla perché siamo in linea", ha detto recentemente il sindaco nel suo evento sulla Città 30. Dando intendere di essere anche pronto per eventuali ricorsi, perché giuridicamente la direttiva del Mit "poggia sulla sabbia", ha aggiunto il primo cittadino. Entro la fine di marzo bisognerà quindi capire se davvero si arriverà a una mediazione oppure se lo scontro deflagrerà. La Città 30 sta andando avanti, con pochissime multe a referto e cinque nuovissimi autovelox che entro l’estate planeranno in città. In viale Togliatti, uno dei cinque hot point, i cartelli segnalatori sulla presenza dei velox (ancora da mettere) sono già, misteriosamente, apparsi.