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Bologna Città 30 e trasporti: autobus, la rivoluzione degli orari

Nel mirino le zone critiche come i viali e via Irnerio, ma non solo. Oggi nuovo summit a Palazzo d’Accursio. I sindacati: "Serve visione"

Bologna, 24 gennaio 2024 – Da una parte il braccio di ferro politico sulla Città 30, che parte da Roma e arriva a Bologna. Dall’altra si prepara il grande piano sul trasporto pubblico locale che il sindaco Matteo Lepore già aveva annunciato prima di Natale e che, con l’avvio dei nuovi limiti di velocità, diventa, di fatto, un obbligo.

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Città 30 e trasporti, il piano del Comune: nuovi orari per i bus e più preferenziali
Città 30 e trasporti, il piano del Comune: nuovi orari per i bus e più preferenziali

Da qui, già si guarda a febbraio quando, forse, verranno rivoluzionati i tempi di percorrenza degli autobus. Tradotto: visto che i tempi si allungano per i 30 all’ora e i cantieri di tram e Passante, anche gli orari dei bus cambieranno. Se prima una linea ci metteva 60 minuti e oggi ce ne mette 63 o 64, l’utente deve saperlo, è il ragionamento di Max Colonna (Uiltrasporti).

"Lo chiediamo da tempo – continua il sindacalista – forse ora diventerà realtà. Per ora si è fatto qualcosa sulle tratte serali, ma serve un piano complessivo. Del resto, anche Tper ha calcolato impatti di alcuni minuti con i nuovi limiti di velocità. Ormai è un percorso da fare. Se prima c’era solo qualche linea in sofferenza, ormai c’è tutta la rete interessata".

Ieri ci sono stati due incontri fiume: uno tra i sindacati del trasporto pubblico e Tper, l’altro sempre delle sigle con i tecnici del Comune. Oggi nuovo round alle 15 con il sindaco Matteo Lepore dove si dovrà fare sintesi tra le proposte emerse nei tavoli che si sono basate su due pilastri: la regolarizzazione del servizio bus e il salario degli apprendisti (che oggi in media guadagnano in media tra i 150 e i 200 euro in meno – circa 1.300 euro – di un lavoratore neoassunto).

Sul tema della viabilità le ipotesi in campo sono diverse e hanno tutte un obiettivo: mantenere la velocità dei bus costante nonostante i nuovi limiti a 30 all’ora e l’impatto dei cantieri del Tram e del Passante.

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Da qui, ieri, è stata fatta una mappatura delle zone critiche, in primis via Irnerio (dove passa la maggior parte dei bus anche a seguito della chiusura di via San Vitale e si pensa a vigili che sovrintendano il traffico all’angolo con via Alessandrini) e la zona della stazione, ma anche i viali e le porte, e si è ragionato sulla necessità di agire al più presto sul numero delle preferenziali (da aumentare, come in via Pietramellara) e sulla soppressione di alcune fermate (alcune troppo vicine). È chiaro, però, che qualche resistenza ci sarà.

Per le preferenziali, ad esempio, si dovrà valutare l’ampiezza della strada per evitare di penalizzare il trasporto privato; per le fermate da ridurre, invece, i sindacati ricordano le proteste che ci furono in zona Barca qualche tempo fa.

A tutto questo, poi, si aggiunge il sistema semaforico intelligente che, di fatto, darà il verde, sulle preferenziali, ai bus che sono in ritardo di due minuti anziché di quattro.

"Sui temi del trasporto pubblico locale faccio un invito accorato al governo a guardare quello che sta succedendo a Bologna", dichiara il sindaco Matteo Lepore, "perché quello che stiamo facendo sulla Città 30 e l’accordo che faremo tra sindacati e azienda saranno un’indicazione chiara di come bisogna fare anche a livello nazionale".

Il primo cittadino, insomma, nel giorno della direttiva del governo che affossa la Città 30, rilancia il modello Bologna e ricorda che "non ridurremo mai il servizio di trasporto pubblico, ma lo dobbiamo migliorare. Ci sono alcune proposte in campo – continua il sindaco –. Al servizio di trasporto pubblico dobbiamo dare una flessibilità che ci permetta di affrontare i cantieri, quindi abbiamo bisogno di adattare le linee alle esigenze della città". Infine, chiama il governo, richiamando i 700 milioni che mancano al fondo nazionale per i trasporti e i fondi per il rinnovo del contratto dei conducenti.

ros. carb.