REDAZIONE BOLOGNA

Vandali al circolo Pd di Bologna dopo gli scontri al parco Don Bosco e minacce di morte a Borsari

Le scritte sono apparse in viale della Repubblica. Lepore: “Solidarietà all’assessore. Chiedo per lui tutela e protezione”. L’assessore minacciato: “Proteste legittime ma le parole d’odio no. questo quartiere non se lo merita”. De Maria (Pd): “Gesto inaccettabile di violenza politica”

Bologna, 22 giugno 2024 – Scritte contro l’Amministrazione comunale e la polizia. Ma non solo: anche minacce di morte all’assessore Borsari. Così il circolo del Pd Davide Orsini di viale della Repubblica è stato vandalizzato, nella notte. Il riferimento è agli scontri dei giorni scorsi nel parco Don Bosco, dove il comitato si oppone al rifacimento di una scuola e dove ci sono state tensioni attorno al cantiere per la costruzione del tram e di una pista ciclabile.

Le scritte apparse questa mattina in viale della Repubblica riguardano gli scontri avvenuto nel parco Don Bosco (Foto Schicchi)
Le scritte apparse questa mattina in viale della Repubblica riguardano gli scontri avvenuto nel parco Don Bosco (Foto Schicchi)

“Atti violenti che nulla hanno a che fare con il dissenso”

“I tentativi di blocco del cantiere del Tram lungo il tratto di viale Aldo Moro, da parte di alcuni esponenti del comitato Besta e di soggetti riconducibili galassia antagonista – si legge in un comunicato del Comune di Bologna –, hanno lasciato una lunga scia di danneggiamenti a cose e ai mezzi della ditta che sta operando per il Tram e gomme tagliate alle auto di diversi cittadini e scritte ingiuriose sui muri. Tra queste sono state rinvenute anche minacce di morte all’indirizzo dell’assessore ai lavori pubblici del Comune di Bologna Simone Borsari, nei pressi della propria abitazione”.

"Atti violenti – continua il Comune – che nulla hanno a che fare con il dissenso, peraltro verso un’opera come il Tram, fondamentale proprio per raggiungere gli obiettivi di tutela ambientale, che diversi manifestanti invocano. Le minacce reiterate in queste ore si aggiungono al clima di costante intimidazione degli ultimi mesi, anche attraverso i canali social, già denunciato in precedenti occasioni. Non è la prima volta che vengono rinvenute scritte minacciose sotto casa di assessori della giunta, riconducibili agli stessi mondi legati alla protesta contro la nuova scuola Besta. In altre occasioni gli interessati e l’amministrazione hanno ritenuto di denunciare la cosa solo alle autorità competenti, senza darne notizia. Data la gravità del momento, e il crescente clima di violenza, si ritiene opportuno informare l’opinione pubblica cittadina. Atti violenti, minacce e danneggiamenti sono stati segnalati alle autorità competenti”.

Borsari: “Proteste legittime, ma l’odio non è accettabile”

“Le proteste sono tutte legittime. Ma le parole di odio, le minacce di morte e la violenza fisica sono inaccettabili. Le famiglie, i ragazzi e il quartiere non si meritano tutto questo”. A dirlo è Simone Borsari, assessore ai Lavori pubblici del Comune di Bologna, fatto oggetto di scritte con minacce di morte dopo gli scontri degli ultimi giorni al parco don Bosco, teatro da mesi di tensioni con i movimenti ambientalisti sia per il progetto delle nuove scuole Besta sia per la realizzazione del tram. "Quanto è successo è molto grave", commenta Borsari sottolineando come le scritte con le minacce di morte siano state tracciate sui muri "vicino alla mia abitazione". L'episodio è stato subito denunciato da parte dell'assessore, che esprime "la massima fiducia nelle autorità".

Detto questo, Borsari ci tiene a riportare il discorso sulla "vera dimensione del tema. Qui c'è un'amministrazione democraticamente eletta che sta facendo una scuola pubblica, in un quartiere che ha un bisogno enorme di spazi adeguati per i nostri ragazzi. Quindi stiamo lavorando per il futuro della nostra comunità". Il progetto delle Besta, segnala peraltro l'assessore, "vuole lavorare seriamente anche sulla riqualificazione del parco, portando più verde e più alberi". Per questo, aggiunge Borsari, "non ci facciamo intimidire e continueremo a lavorare con passione e determinazione per la nostra comunità". E' vero però che in quella zona, tra il progetto Besta e i lavori del tram, "c'è un clima generale di forte tensione - conferma l'assessore, che del Quartiere San Donato è stato anche presidente per 10 anni nei mandati precedenti - è un dato oggettivo. Questo quartiere però non se lo merita. Non se lo meritano le famiglie, e i ragazzi che l'altro giorno stavano facendo l'esame di terza media. Tutta la comunità non si merita questo, al di là delle minacce rivolte a me". Vista la situazione, c'è ancora spazio per il dialogo? "Il sindaco è stato chiaro - sottolinea Borsari - si augura che dialogo riprenda. Lo abbiamo detto in ogni sede che siamo disponibili al dialogo. Ma per dialogare bisogna essere in due", rimarca l'assessore.

Lepore: “Solidarietà all’assessore Borsari: protetto e tutelato”

“Esprimo solidarietà all’assessore Borsari e alla sua famiglia, per le intimidazioni subite e lo ringrazio per l’importante lavoro che fa ogni giorno. Quanto sta accadendo al Parco Don Bosco ormai da mesi é frutto di un clima di violenza aggravato dall’accondiscendenza da parte di aree politiche e culturali di varia provenienza. Pretendo rispetto per gli assessori della mia Giunta, ma non solo. Sento il dovere di chiedere che siano anche protetti e tutelati, perché chi fa ogni giorno il proprio lavoro per la città non può vedere turbata la propria vita privata e familiare da un gruppo di violenti che sfruttano le giuste sensibilità ecologiste di tante persone in buona fede per fini politici di altra natura. Bologna ha sempre avuto gli anticorpi per arginare la violenza politica in modo democratico e lo farà ancora una volta. Esprimo solidarietà anche alle persone che lavorano per le aziende coinvolte nel cantiere del tram, agli iscritti del Pd di San Donato e ai cittadini che hanno subito danneggiamenti”.

Mazzoni e Di Stasi (Pd): “Opera di anarchici violenti”  

"Tutto ci fa pensare - dicono la segretaria di federazione Federica Mazzoni e il segretario cittadino Enrico Di Stasi - che questi gesti violenti provengano dai gruppi anarchici che stanno guidando l'occupazione del giardino Don Bosco, a seguito di una giornata di violenza organizzata, contro la polizia e i lavoratori che stanno realizzando il cantiere del tram. Chiediamo venga fatta chiarezza, si deve uscire dall'ambiguità. Non siamo più di fronte a una protesta nel merito su dove realizzare le nuove scuole Besta; confronto su cui il Pd e l'amministrazione comunale non si sono mai sottratte, siamo di fronte invece a un attacco politico violento, guidato da una minoranza, che usa come pretesto l'ambiente per una battaglia politica contro il Pd e contro l'amministrazione di centro sinistra. Saremo sempre disponibili al confronto, come hanno dimostrato in questi giorni gli appelli al dialogo del sindaco Lepore della vicesindaca Clancy, un confronto nel merito delle cose e delle proposte, così come abbiamo fatto in diverse parti della città coinvolte dai cantieri. Condanniamo con fermezza questo clima d'odio e questi atti intimidatori ed esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al circolo”.

De Maria (Pd): “Un gesto inaccettabile di violenza politica”

Solidarietà al circolo Orsini e condanna per gli atti vandalici sono stati espressi anche dal deputato Andrea De Maria: "Un gesto inaccettabile di violenza politica che non si può sottovalutare – ha detto -. Ho sentito l’assessore del Comune di Bologna Simone Borsari per manifestargli tutta la mia solidarietà per le minacce di morte che ha ricevuto. Un fatto gravissimo che non va sottovalutato e che si aggiunge agli atti vandalici compiuti contro il circolo del Pd di via della Repubblica. Tutte le forze politiche sono chiamate a condannare ed isolare un inquietante deriva violenta che è in atto. Auspico che le forze dell’ordine individuino al più presto i responsabili delle scritte di minaccia rivolte all’assessore Borsari”.

Il comitato per le nuove Besta: “Continue provocazioni”

Da più parti arrivano parole di condanna contro le minacce di morte all'assessore Simone Borsari e contro gli atti vandalici nei confronti del circolo Pd a Bologna. A partire dal comitato Quattrofoglie, nato a sostegno del progetto delle nuove scuole Besta. "Sono continue e ripetute le sfacciate provocazioni da parte di facinorosi pericolosi - afferma Daniele De Finis - cercano lo scontro per poi coprirsi di vittimismo e ragioni. Non è più sopportabile una tale situazione e dovrebbe essere forte la condanna e la presa di distanze da parte di tutti. La cittadinanza deve rendersi conto di quello che davvero sta succedendo".

Emily Clancy (Coalizione civica): “No a chi trasforma il conflitto sociale in minaccia”

Oltre alla condanna da parte della vicesindaca Emily Clancy, anche Coalizione Civica prende le distanze. "Come forza politica saremo sempre per il dialogo e rispettiamo le proteste anche quando non le condividiamo - afferma l'ala sinistra della maggioranza in Comune - ma non accetteremo mai chi esce dal perimetro del legittimo dissenso trasformando il conflitto sociale in minaccia personale violenta e criminale. Condanniamo duramente le scritte apparse che augurano la morte all'assessore Borsari, piena solidarietà dalla comunità di Coalizione Civica".

Zamboni (Verdi): “Prendiamo le distanze da questi metodi”

La condanna per le minacce ricevute da Borsari arriva poi anche da Silvia Zamboni, consigliera regionale di Europa Verde. "All'assessore va la mia piena solidarietà e la vicinanza dei Verdi –  dice l'esponente del Sole che ride - prendiamo le distanze da questi metodi: violenza e minacce non hanno mai fatto parte del modo di fare politica dei Verdi".

Lega Nord: “In un Paese civile non può accadere”

Solidarietà al Pd arriva anche dal capogruppo della Lega a Bologna, Matteo Di Benedetto. "Non è accettabile in un Paese civile e democratico che accadano episodi come questi - afferma l'esponente del Carroccio -. E’ legittimo avere opinioni e posizioni diverse, come le abbiamo noi dal Pd su tanti temi, ma questo non può mai sfociare in atti violenti. La contrapposizione in democrazia si deve sviluppare con il confronto e il voto".