ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Circoli Pd da salvare. Stasera la segreteria dem. Affitti a quota 500mila euro

Summit per blindare l’accordo con la Fondazione sui 4 milioni di debiti. Con quaranta sedi rimaste, l’esborso per i canoni è di mezzo milione annuo

Federica Mazzoni davanti alla Federazione in via Andreini

Federica Mazzoni davanti alla Federazione in via Andreini

Obiettivo: evitare confusione sotto il cielo. E, così, dopo che l’accordo di massima con la Fondazione Duemila è stato delineato, il Pd bolognese vuole arrivare alla Direzione Pd compatto, così da chiudere una volta per tutte la pratica. E incominciare a mettere a posto i conti del partito.

Da qui, dopo che nei dem da più parti si è puntato il dito sulla gestione degli affitti dei circoli che ha fatto salire il debito con la Fondazione Duemila (proprietaria degli immobili ex Ds) a 4 milioni di euro, stasera la segretaria Federica Mazzoni cercherà di siglare una tregua. Magari anche sottoscrivendo un documento, così da blindare un accordo tra le varie anime del partito in vista dei due appuntamenti chiave: la Direzione dem del 20 e l’incontro con i segretari di circoli e di quartiere del 22.

Da quello che filtra, l’area De Maria lavora per un approccio unitario, così come l’area Critelli-Aitini che con grande responsabilità condivide l’afflato unitario, vista la situazione difficile. Morale: alla Direzione dem non è prevista una resa dei conti tra correnti. Prima si dovrà chiudere definitivamente l’intesa con la Fondazione Duemila, trattando anche con la base per riuscire a salvare quanti più circoli possibili, magari anche con operazioni di accorpamento. Solo dopo, quando il piano di ripianamento del debito sarà avviato e la Federazione avrà ricominciato a versare gli affitti alla Fondazione Duemila, si inizierà a discutere delle responsabilità della gestione Pd degli ultimi tre anni. Tradotto: il congresso avrà inizio.

L’accordo siglato in via Andreini giovedì scorso in tarda serata prevede di cedere alla Fondazione il 20 per cento dei metri quadri degli immobili oggi in uso al Pd. Una formula – quella legata alla superfici – che mette nel computo, oltre ai circoli, anche tre magazzini che ’cubano’ quasi 3mila metri quadri, oltre a centri feste, sedi provinciali e territoriali. Un modo, per il Pd, per avere un margine di trattativa più ampia con la Fondazione, magari riuscendo a salvare qualche circolo in più, tagliando così non più il 40 per cento delle sedi, ma il 30-35 per cento. Una percentuale a cui si può arrivare anche contando i circoli in affitto da privati (si tratta di 12 sedi).

Ma al di là di piccoli aggiustamenti, i numeri delle sedi che resisteranno resteranno nell’ordine di una quaratina, con qualche piccolo margine di manovra relativo a qualche circolo. Da qui, il Passepartout di via Galliera, visto il valore simbolico, potrebbe evitare la scure, mentre è segnato il destino della Casetta Rossa di via Bastia, visto l’appeal immobiliare.

Nel piano della Fondazione, infatti, si era parlato di 44-45 circoli da salvare, a fronte di canoni di affitto aumentati del 10 per cento. Ai circoli (e quindi alla Federazione) toccherà perciò versare una cifra di circa 500-570mila euro annui alla Fondazione.

Risorse che dovranno essere reperite con l’autofinanziamento, ma già si sa che per diverse sedi non sarà facile. Il circolo Murri, ad esempio, dovrà versare oltre 9mila euro annui, il centro feste di Casalecchio quasi 50mila, mentre quelli più piccoli, dal Savena (in via degli Ortolani) al Navile da 2.500 a 3mila euro annui. Le cifre viaggiano sui 20-35mila euro per i grossi Centri feste in provincia, mentre i canoni d’affitto nei diversi circoli con cucina in città variano a seconda della metratura. Morale: firmato definitivamente il piano con la Fondazione, resta da capire chi riuscirà a resistere.