ALICE PAVAROTTI
Cronaca

Cinzia Leone: "Un viaggio sul legame madre-figlia"

L’attrice domani sera al Dehon: "Si ride e ci si commuove nell’esplorazione della ’mammità’"

L’attrice e volto televisivo Cinzia Leone

L’attrice e volto televisivo Cinzia Leone

Quando il detto "sei tutta tua madre" si spinge un po’ troppo in là: Cinzia Leone porta per la prima volta a Bologna il suo spettacolo Mamma sei sempre nei miei pensieri, spostati!, in scena domani alle 21 al Dehon. Scritto a quattro mani da Cinzia Leone stessa e Fabio Mureddu, con la produzione di Maximo Event di Nicolò Innocenzi, lo show sarà un viaggio ironico nel rapporto madre-figlia. Cinzia Leone non si limita a interpretare sé stessa, ma dà vita anche a una mamma, che la interrompe continuamente con telefonate, apparendo in video sullo schermo di sfondo. I filmati sono di Franco Bertini e le musiche di Enrico Melozzi.

Cinzia Leone, come nasce l’idea dello spettacolo? "É nato molti anni fa, e ho deciso di riprenderlo in mano perchè credo sia eterno: il rapporto con mamma è la chiave dell’identità di ognuno di noi. Già dal titolo si intuisce la chiave ironica dello spettacolo: Mia mamma immaginaria, interpretata da me, continua a interrompere lo spettacolo telefonando prima perché crede di avere la gastrite, poi la colite e così via, dandomi spunti per trattare il rapporto madre e figlia, che può essere complesso. L’ironia è fondamentale, è l’unico modo di accettare le cose difficili, e se il pubblico ride è perché ha compreso il mio messaggio".

Che cosa si devono aspettare dunque gli spettatori? "Il pubblico verrà trasportato in un viaggio divertente e toccante alla scoperta della ’mammità’, esplorando con leggerezza e profondità il distacco dal cordone ombelicale, l’influenza delle madri sulle figlie: uno spunto comico su come una madre, nel bene e nel male, condizioni i pensieri e i comportamenti della figlia. Tutto parte da un monologo che ho con la ’madre primordiale’, che fin dalla preistoria ha messo in moto tutto".

Quanto c’è di autobiografico? "Non è stato facile affrontare mia madre dentro di me, ho lavoro terapeutico alle spalle in cui ho cercato di comprendere dove finiva l’identità di mia madre e dove iniziava la mia. É stata una tappa di costruzione della persona che sono; volevo avere i miei pensieri e non quelli di mia madre, ma non perché quelli di mamma fossero sbagliati".

Non teme che qualcuno del pubblico possa prendersela? "É un’operazione che costa tantissimo, perché mamma è intoccabile per tutti! Però sottolineo che non colpevolizzo nessuno, e vedo che il pubblico lo comprende e si immedesima, ride e si commuove insieme a me".

Lo testimonia il fatto che lo spettacolo sia dedicato proprio a sua mamma. "Esatto, la dedica è “a mia madre, che non è nessuna delle madri di questo spettacolo“".

Alice Pavarotti