Bologna, 25 agosto 2024 – Arrivano le prime osservazioni del Comitato ’ViviAmo Bologna’ sul progetto di GoFit. "Dopo 5 anni la questione è matura e va risolta a settembre". All’interno della lista contenente i diversi punti su cui GoFit "dovrebbe lavorare", il comitato si è tenuto "prudente", sostiene Vincenzo Donati, il presidente dell’associazione. E allora, dopo che In primavera, "sembravamo vicini alla risoluzione del caso – sottolinea Donati –. In realtà, quella è stata solo una colata di cemento proprio in concomitanza del periodo elettorale per dire che era tutto risolto". Quindi, l’associazione ha inviato di recente una nota a GoFit (senza ottenere risposta) dove "avevamo segnalato che la richiesta di aumento del 10% della volumetria costruibile non fosse conforme alle norme, parere che pertanto ribadiamo a maggior ragione per la richiesta dell’aumento del 25%", afferma Donati.
Nel precedente progetto preliminare, inoltre, "tutti gli impianti sportivi indoor – descrive –, compresa la ’vecchia piscina’ erano stati valutati meritevoli di recupero date le loro buone condizioni architettoniche ed edilizie, pur vandalizzati da 5 anni di incuria ed abbandono". Per cui "oggi a noi appare incomprensibile la scomparsa nel nuovo progetto di tutti gli impianti sportivi esistenti e l’aggiunta ex novo di 4 campetti da padel e di un campetto polivalente – richiede Donati –. In particolare, risulta irragionevole la demolizione del palazzetto sportivo polivalente in legno lamellare di copertura dei 2 campi da tennis lato via Piave".
In estrema sintesi, secondo l’associazione vanno mantenuti "totalmente" a uso pubblico il palazzetto polisportivo in legno lamellare, il campo da tennis, il campo sportivo polivalente e i 4 nuovi campetti da padel, così come non vi deve essere alcun ampliamento volumetrico in deroga rispetto alla volumetria esistente. In tal modo, "riducendosi – dice Donati – il volume del nuovo edificio Go-Fit non ci sarebbe alcuna necessità di monetizzazione dei parcheggi e del verde, così come si verrebbero a mantenere la gran parte degli impianti sportivi esistenti, più attinenti alle normative di legge".
L’ultimo punto che analizza Donati sono i danni. "La responsabilità è anche della proprietà che ha chiuso illegalmente un servizio pubblico". E Donati attacca il Comune: "Non hanno fatto niente per evitarlo", parla.
Allora, l’associazione continuerà con le sue iniziative "come facciamo da tanti anni a questa parte", chiude Donati
g.d.c