Violenza sessuale nei confronti di quattro donne anziane fra gli 80 e i 96 anni, ospiti di una casa di riposo della provincia di Bologna.
Con questa accusa la polizia del commissariato di Imola ha eseguito nei giorni scorsi un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un uomo italiano di 46 anni che in passato aveva prestato servizio prima come operatore socio sanitario e in seguito addetto alle pulizie all’interno della stessa struttura. E poi era stato licenziato. Non è stato al momento possibile ricostruire se il licenziamento sia arrivato dopo l’emersione delle ipotesi di accusa nei suoi confronti o meno.
Secondo quanto ricostruito durante le indagini della polizia di Imola, coordinate dalla Procura di Bologna, l’uomo, approfittando delle sue mansioni e della condizione delle vittime, tutte affette da vari livelli decadimento cognitivo e incapaci di reagire, le avrebbe palpeggiate, anche nelle parti intime.
I fatti sono emersi però all’esterno della struttura, in seguito all’invio di video delle violenze da parte dell’uomo. Le indagini sono infatti partite in seguito alla querela di una signora imolese di 53 anni che inizialmente era amica dell’uomo, ma che – ha successivamente raccontato – era poi divenuta vittima di atti persecutori, con telefonate insistenti e minacciosi messaggi audio. Una situazione divenuta inostenibile.
In quel contesto, la donna ha ricevuto però anche due filmati videoregistrati da parte del 46enne che mostravano le violenze da lui perpetrate ai danni di due delle signore ospiti della struttura.
A quel punto la donna dopo aver visto il video si è subito rivolta alla polizia di Imola. E in base alle risultanze delle indagini è scattata la misura cautelare, richiesta dalla Procura e accolta dal giudice per le indagini preliminari.
L’uomo, che risulta formalmente incensurato, ma con procedimenti penali pendenti per lesioni, percosse e maltrattamenti in famiglia, è stato condotto al carcere della Dozza.
L’uomo in questo momento è indagato oltre che per violenza sessuale (nei confronti delle quattro anziane) e atti persecutori (nei confronti della conoscente), anche per illecita diffusione di immagini sessualmente esplicite.