REDAZIONE BOLOGNA

"Chiusa la fistola con una procedura rara nei neonati"

Il primario spiega come è stato possibile agire su di una paziente così piccolina .

"Abbiamo scoperto già prima della nascita grazie a un’ecografia che era presente una dilatazione del cuore della piccola, ma solo dopo la nascita abbiamo potuto capire che era dovuta a una grossa fistola coronarica – spiega Andrea Donti, direttore Cardiologia pediatrica e dell’età evolutiva del Policlinico di Sant’Orsola – parliamo più semplicemente di un collegamento’ anomalo fra l’arteria coronarica destra e l’atrio destro che comporta per il sangue il seguire una strada sbagliata. Solitamente, quando sono piccole, le fistole di questo tipo sono asintomatiche. Quello della bimba, invece, è apparso fin da subito un caso raro e complesso. Subito dopo la nascita ha mostrato segni di scompenso e abbiamo scelto di intervenire con una procedura che non viene eseguita spesso e soprattutto raramente nei neonati: abbiamo chiuso la fistola con un intervento in sala di emodinamica, attraverso un piccolo tubicino, entrando dall’inguine, quando la bambina aveva appena otto giorni e pesava meno di tre chili – spiega –. La gestione di una paziente così piccola è molto complessa, sia dal punto di vista clinico che infermieristico: un banale prelievo di sangue ad esempio ha bisogno di professionisti specializzati. Oggi siamo felici perché sta bene, continua la sua terapia e viene saltuariamente per i controlli".

m.ras.