Bologna, 27 febbraio 2024 – Aderire formalmente alla richiesta di un cessate il fuoco immediato, nonché aderire all’appello per aprire canali diplomatici e corridoi umanitari e sanitari per aiutare i civili bisognosi di soccorso e scongiurare epidemie. E ancora: intraprendere azioni di opposizione istituzionale da parte della comunità accademica attraverso la mappatura e la sospensione degli accordi in corso con partner complici delle guerre in atto. Sono solo alcuni dei punti contenuti nel testo approvato dalle Rsu dell’Università e affrontati questo pomeriggio nel corso dell’assemblea pubblica che si è tenuta in Ateneo.
Durante l’incontro – a cui tra gli altri ha partecipato da remoto anche Haidar Eid, professore associato di letteratura postcoloniale e postmoderna all’Università Al Quds di Gaza – si è parlato del ruolo dell’Alma Mater rispetto al conflitto in corso in Medio Oriente.
"Davanti a tragedie come quella di Gaza – ha detto Giuseppe Curcio di Rsu Unibo – il primo sentimento che ci coglie è quello di impotenza, ma il nostro compito è quello di risvegliarci. Ognuno di noi deve fare quello che può, nel suo ruolo, nel suo ambito e nelle sue possibilità. Da mesi sto cercando di portare questo tema all’interno dell’Ateneo perché sembra essere calato un silenzio assurdo, dettato anche dalla posizione di neutralità scelta dalla governance".
Curcio ha parlato poi dell’assemblea di venerdì scorso dove le Rsu dell’Alma Mater – di cui fanno parte le sigle Flc-Cgil, Cisl, Usb e Cub – hanno approvato un testo condiviso, in cui si ribadisce "il valore assoluto della pace e della difesa dei diritti umani e come questi valori abbiano bisogno di azioni concrete per realizzarsi".
Per questo i sindacati chiedono al Rettore e alla governance dell’Unibo di "impegnarsi fattivamente e in tutte le sedi a portare avanti le istanze a favore del cessate il fuoco a Gaza, sia in funzione dell’articolo 11 della Costituzione, che ripudia la guerra, sia rispetto ai principi della Magna Charta Universitatum".
Tra i vari interventi, anche quello di Luigi Pandolfi del collettivo ’Cambiare Rotta’, che ha attaccato il rettore Molari in merito alle affermazioni dei giorni scorsi nelle quali "ha rivendicato di non aver mai concesso un’aula per l’incontro con Omar Barghouti". Una negazione che "risulta del tutto arbitraria e che crea dei gravi precedenti per quella che è l’agibilità politica del nostro Ateneo".
Presente all’incontro anche Francesca Biancani, docente del dipartimento di Scienze politiche e tra le prime firmatarie della petizione per il cessate il fuoco a Gaza che nei mesi scorsi raccolse centinaia di firme tra i docenti, i ricercatori e il personale dell’Alma Mater.