Bologna, 29 dicembre 2024 – "Con i miei fratelli, Alessia e Nicola, abbiamo scelto la canzone ‘La Mia Libertà’ di Franco Califano per il funerale di mio padre Cesare. Sarà lunedì mattina, 30 dicembre, alle 10 nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano a Bazzano-Valsamoggia". Così Simona Ragazzi, secondogenita di Cesare, scomparso nel pomeriggio di venerdì scorso, anticipa al Carlino l’ultimo saluto al personaggio che ha rivoluzionato la comunicazione pubblicitaria. "Persona di grandi principi – ricorda Simona Ragazzi, artista bolognese molto affermata –, mio padre Cesare amava la libertà e non i compromessi dei politici. Con lui gli affari si facevano con una stretta di mano. I clienti li andava a cercare di persona, contrattava direttamente. Per questo era sempre in giro per l’Italia. Nella sua carriera ha consumato almeno sei vetture".
In famiglia che padre era?
"Sempre presente – risponde Simona – nonostante i mille impegni, non mancava mai alle nostre feste di compleanno. Nelle feste canoniche attaccava con la chitarra (ce ne ha lasciate sei), che suonava nel complesso ’I Vagabondi’, e ci faceva ballare per casa. Ha continuato a essere presente anche dopo. Non mancava mai a una mia mostra".
Come la viveste l’esplosione ’dell’idea meravigliosa in testa’?
"Avevo 12 anni quando papà lancio la sua campagna di spot tv. La fama ci precedeva già prima di uscire di casa. Tutti ci riconoscevano, sapevano che eravamo i figli di Cesare, ma non ce lo facevano pesare. Tanto è vero che mio padre ci mandava alle scuole pubbliche come tutti gli altri. Nel 2024 con mia madre Marta ha festeggiato i 56 anni di matrimonio".
Una vita vissuta da persona semplice e normale. Come tanti artisti sotto le Due Torri.
"Mio padre era grande amico di Lucio Dalla, che poi divenne suo cliente. Lo andava a trovare spesso alle Tremiti. E con Lucio, Luca Carboni, Fio Zanotti, Andrea Mingardi e tanti altri artisti si trovavano spesso per l’ultimo dell’anno in una trattoria di Savigno a cenare con tagliatelle e tartufo".
Da qui il grande interesse di Cesare Ragazzi per il monumento a Lucio Dalla.
"Il suo contributo è stato fondamentale. Conosceva benissimo la fisionomia di Lucio e mi ha aiutato tanto a realizzare il monumento creato con l’artista Antonello Paladino".
Eppoi era un grande sportivo.
"Sin da bambini ci portava a sciare a Madonna di Campiglio. Gli piaceva giocare a tennis e l’arrivo di un grande campione come Sinner lo rendeva felice all’inverosimile. Ultima passione: la Formula 1 e la Ferrari. La prima la comprò con le cambiali, più di 50 anni fa, con i primi guadagni. Ha sempre lavorato. A sei anni vendeva le bibite nel cinema all’aperto di Bazzano, il suo paese natale, dove dieci anni fa era tornato a vivere".